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Sabato, 20 Aprile 2024
GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI / Montalto di Castro

LA BELLA STORIA | Gui torna in mare, la tartaruga trovata in fin di vita a Montalto perché rimasta intrappolata nelle reti

Guarita completamente oggi mangia con appetito, nuota e si immerge bene. Ma resterà senza una pinna | FOTO

Salvata e soccorsa, torna in mare la piccola Gui, la tartaruga marina della specie Caretta caretta trovata in difficoltà sulla spiaggia di Montalto di Castro lo scorso 12 marzo.

Per prendersene cura era stata attivata la rete regionale per il recupero e la salvaguardia delle tartarughe marine “Tartalazio”, della quale fa parte anche il centro di primo soccorso della fondazione Zoomarine dove è stata trasportata anche grazie all’aiuto di alcuni volontari che hanno permesso il recupero e il trasporto dell’esemplare in pochissimo tempo.

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Oggi la piccola, di appena 3 anni, considerando la misura del suo carapace, è potuta tornare finalmente in mare in occasione della Giornata mondiale degli oceani, un evento che ogni anno celebra l'importanza di mari e oceani con la loro bellezza e le meravigliose creature da preservare e difendere.

Gui, grazie a un eccellente lavoro di squadra, è stata riportata nel suo habitat naturale accompagnata dal Gruppo operativo aereo navale guardia di finanza di Civitavecchia, operante nel porto di Anzio. La tartaruga era arrivata al centro di Zoomarine con una pinna anteriore amputata e una lesione importante sulla testa oltre a ferite sul collo dovute probabilmente a un precedente intrappolamento in reti, lenze o cime.

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Quando è arrivata pesava 1,4 chili ed era disidratata, mentre ora è cresciuta ed è arrivata a più di 2 chili di peso. Mangia con appetito, nuota, si immerge bene e, le ferite curate perfettamente dai veterinari del centro di primo soccorso, sono completamente guarite.

Gui è quindi stata liberata in mare anche se, avendo solo 3 pinne, avrà sempre qualche difficoltà in più rispetto ai suoi simili. Un fattore che non la limiterà, perché potrà crescere e riprodursi in natura, con la speranza che non debba ritrovarsi ancora una volta ad avere incontri ravvicinati con eliche, plastica, reti, ami e possa contribuire a salvare la sua specie protetta, in quanto a rischio estinzione.

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La rete TartaLazio della direzione Ambiente della Regione Lazio, istituita nel 2017, assieme agli specialisti di Zoomarine e con il supporto dell’istituto Anton Dohrn di Napoli hanno restituito al mare fino ad oggi circa 60 tartarughe, recuperate in difficoltà in mare o sulle spiagge e curati pressi i centri di Torvaianica e Portici. E tra pochissimo inizierà la stagione di nidificazione delle tartarughe anche sulle coste del Lazio, per la quale la rete sta attivando un monitoraggio scrupoloso delle spiagge.

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"La liberazione di oggi ha un alto valore simbolico - dichiara l'assessore all'Agricoltura e alla Pesca della Regione Lazio, Giancarlo Righini - perché rappresenta un concreto impegno nella salvaguardia degli ecosistemi marini che coinvolge direttamente anche i cittadini e chi opera in mare e sulle coste. Liberare una tartaruga significa difendere la biodiversità marina che è diventata oramai un'emergenza prioritaria. I nostri mari, infatti, sono sempre più minacciati ed è nostro dovere difendere il patrimonio marino. Un particolare ringraziamento va anche al corpo delle capitanerie di porto che da sempre collabora attivamente con la rete regionale” conclude Righini.

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