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SALTA IL 31 DICEMBRE? / Centro Storico

Capodanno in piazza a rischio? È rebus sulla sicurezza, l'esperto: "Il comune ha sbagliato"

A tre giorni dall'evento, il capodanno viterbese potrebbe saltare clamorosamente

Il capodanno viterbese un revival della scorsa Santa Rosa? Il rischio c’è. Il Comune rischia di arenarsi sul piano di sicurezza (come il 3 settembre) e sulla security, la quale è avvolta da un vero e proprio mistero. Ma andiamo per gradi.

Quest’anno, nelle intenzioni del Comune, l’idea era quella di fare un capodanno in piazza diffuso. Tre le piazze interessate: Repubblica, San Faustino e Fontana Grande, dove si esibiranno sei tra band e cantanti locali. Un evento come non si vedeva da un po’ che, tuttavia, rischia di essere macchiato da un mostruoso quiproquò cominciato a Natale. Difatti, ci sarebbero problemi sia sul piano di sicurezza che sull’istituto di vigilanza scelto per fornire il servizio di security.

A tirare fuori dal forno la patata bollente è stata la piddina Lina delle Monache, secondo la quale il Comune, addirittura, non avrebbe ancora individuato un istituto di vigilanza disposto a fornire operatori per la serata dell’ultimo dell’anno. L’amministrazione Frontini ha delegato l’organizzazione di San Silvestro all’Atcl, associazione che gestisce il teatro dell'Unione. Questi, a loro volta, avrebbero affidato il service a un consorzio di due imprese viterbesi, proponendogli di trovare pure un istituto di vigilanza adatto a fornire i propri operatori. Il primo contattato avrebbe declinato a causa dei tempi ristretti e di un piano di sicurezza giudicato non proprio convincente. E così, in pochi giorni, il consorzio ha dovuto ripiegare su una seconda scelta, ma non è chiaro se sia stato trovata o meno un’alternativa. Secondo voci di corridoio, le trattative sarebbero ancora in alto mare, ma il Comune e Atcl tendono a rassicurare. 

Il piano di sicurezza stilato dal geometra incaricato dal Comune prevederebbe 24 “buttafuori” complessivi dislocati sulle tre piazze interessate. Un numero che però non viene condiviso dalla questura (la quale ne ha suggerito uno ben più elevato: 60) e dall’esperto che ViterboToday ha deciso di interpellare. “24 operatori - spiega l’imprenditore, che ha chiesto di rimanere anonimo - non sono congrui per questa tipologia di evento. Gestire l’affluenza e il contingentamento non è semplice, vanno recintati e presidiati gli accessi per contare entrate e uscite e vanno rimossi gli ostacoli. Per farvi capire, l’ultima volta, solo a piazza della Rocca c’erano 35 operatori. 24 operatori vanno bene, ma per una piazza. La circolare Gabrielli prevede operatori blsd (non primo soccorso, ma antincendio rischio elevato). C’è un apporto minimo ma va declinato sul territorio. Piazza della Repubblica, ad esempio, ha 7 accessi. Ognuno di questi va presidiato da due unità, poi ne servono altre due a contare e quelle pronte in loco a intervenire”. 

Quanta gente è prevista? 6mila persone, capienza stimata al massimo. Il piano ora deve passare al vaglio del comitato di sicurezza, che sarà convocato a ridosso dell’evento per controllare che tutto sia in regola. Se dovessero essere riscontrate anomalie, il piano sarà corretto e chi ha preso l’incarico - a patto che sia stato assegnato - potrebbe trovarsi spiazzato. La palla, dunque, passa al prefetto Cananà, il quale avrà l’arduo compito di decidere. Oggi, intanto, è l’ultimo giorno per trasmettere la documentazione definitiva alla questura.

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