rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
SALVARE TALETE / Civita Castellana

Acque agitate a Civita Castellana per il destino incerto di Talete: Rifondazione e 5Stelle chiedono l'intervento del governo Meloni

Da Civita Castellana parte l'appello a palazzo Chigi: "Modificare il Dl Aiuti ter per far rientrare Talete tra le società energivore"

Una proposta singolare, di difficile attuazione ma sicuramente simbolica, quella presentata da Rifondazione Comunista e Movimento Cinque Stelle in Consiglio a Civita Castellana. I due partiti hanno depositato una mozione congiunta per chiedere al sindaco Luca Giampieri (FdI) di promuovere presso il Parlamento un emendamento al decreto legge del 23 settembre 2022, il cosiddetto Decreto Aiuti Ter.

I consiglieri spiegano che Talete, oggi, è in forte difficoltá a causa degli aumenti del costo dell’energia elettrica. “Costo che per l’attuale gestore, fino a 3 mesi fa, incideva per una quota pari a circa il 20% del proprio fatturato e che, a causa degli ultimi sviluppi legati in parte alla guerra russa in Ucraina e soprattutto alla esorbitante speculazione finanziaria che verte attorno alla questione energia, rischia di assorbire oltre il 70% dello stesso mettendo, di fatto, in forte pericolo la sopravvivenza di un servizio essenziale come quello della fornitura di acqua a decine di migliaia di famiglie e imprese con conseguenze inimmaginabili”.

“Il nostro ATO - spiegano i consiglieri Biondi, Cavalieri e Romani - è caratterizzato da una forte presenza di arsenico che ha obbligato il gestore all’installazione di impianti di dearsenificazione che, oltre ad assorbire circa il 25% del fatturato con i suoi elevati costi di gestione, compiendo diversi cicli di lavaggio attraverso l’utilizzo massivo di motori elettrici, determinano un forte consumo di energia elettrica. Da riscontro ad una nostra specifica interrogazione è emerso che i gestori del Servizio Idrico Integrato, per la classificazione economica della loro attività, non rientrano tra le c.d. aziende energivore pur essendo enormemente legate alla stessa per il funzionamento di tutti gli impianti. Per tale motivo non possono accedere ai sostegni messi in campo dal Governo e, pur potendo attingere al credito di imposta per coloro che hanno una potenza superiore ai 16,5 kw, avendo oltre 350 POD sparsi per la provincia ed in considerazione delle percentuali di incremento subite (solo l’ultima fattura è passata dai consueti 500.000,00 euro circa ad oltre 2.000.000,00 di euro) tale forma di aiuto risulta essere inefficace negli importi oltre che di difficile attuazione”. “Un intervento non tempestivo da parte del Governo e del Parlamento italiano - proseguono -, rischierebbe di compromettere un servizio di vitale importanza per i cittadini come quello della gestione dell’acqua e non solo”. 

La proposta di emendamento presentata da Rifondazione e grillini è la seguente: “art. 3 bis: alle imprese che gestiscono il Servizio Idrico Integrato, il cui costo per l’energia elettrica ha subito incrementi superiori al 20% nei primi 9 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, al fine di garantire la continuità dell’erogazione di un servizio primario per i cittadini, è riconosciuto un ulteriore contributo sotto forma di credito di imposta pari al 30% del costo per energia elettrica sostenuto dal mese di gennaio 2022 al mese di settembre 2022, così come risultante da apposite fatture di acquisto. Il credito è cumulabile con eventuali altri aiuti e sostegni ottenuti nell’annualità 2022 per le stesse finalità. In alternativa al credito di imposta i gestori del Servizio Idrico Integrato possono richiedere l’accredito diretto del contributo sul proprio conto corrente presentando specifica opzione”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Acque agitate a Civita Castellana per il destino incerto di Talete: Rifondazione e 5Stelle chiedono l'intervento del governo Meloni

ViterboToday è in caricamento