Viterbo dice "no" al deposito nucleare, tutti i partiti incaricano Frontini di costituirsi nel ricorso delle associazioni
Luisa Ciambella, promotrice del no, accoglie con favore: "Sensibilizziamo anche gli altri comuni"
Il Comune di Viterbo si opporrà, nelle sedi legali, all’eventualità che il deposito di scorie nucleari possa essere costruito nella Tuscia. Questo l’indirizzo uscito dal Consiglio straordinario di ieri, in cui tutti i partiti si sono detti favorevoli a dare mandato al sindaco Chiara Frontini di esplorare la via che porta alla costituzione dell’ente al fianco delle associazioni ambientaliste, le quali hanno presentato ricorso contro la Sogin.
Un risultato eccellente secondo Luisa Ciambella, prima promotrice politica del grande no alle scorie nel viterbese: “Tutto il territorio - ha detto - si è messo dalla stessa parte. Finora solo i comitati si erano costituiti, adesso anche la politica ha espresso la propria contrarietà. Speriamo di sensibilizzare anche gli altri comuni interessati, tutti i sessanta comuni devono aderire e devo farlo anche la Provincia, così come la Regione Lazio”.
Il sindaco Frontini, in questo senso, ha esortato i colleghi di maggioranza e opposizione:“Ragioniamo su un documento condiviso, se oggi Viterbo sta scontando tutte queste problematiche sulle quali i comuni possono fare loro parte, è perché in questa provincia c’è troppo poco territorio. Non si è mai sentita veramente la voce della Tuscia, solo individualismi e personalismi. Cominciamo a diventare anche noi quelli che rivoltano i tavoli, istituzionalmente parlando. Non essendo in grado di saper parlare con una voce sola, si rischia di soccombere”. Domani, sempre in Consiglio, il via libera ufficiale alla discesa in campo del Comune sul ricorso sarà ratificato. Addirittura, il gruppo di Fratelli d’Italia, per bocca di Laura Allegrini, “agirà nelle sedi proprie, come il Ministero, per cercare di far ascoltare le voci del territorio”.
