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Arcionello, nuova vita al polmone verde di Viterbo: dalla pulizia dei sentieri al recupero della casa delle acque

A giugno il via alla valorizzazione del parco: intesa tra comune e provincia

Sfrattare i cinghiali dall’Arcionello per avviare la valorizzazione della riserva naturale, intesa tra comune, provincia e associazioni sul piano da attuare. Ieri a palazzo Gentili il presidente della provincia, Alessandro Romoli, ha illustrato il progetto che vedrà la luce a giugno. Il parco, a due passi da piazza del Teatro, sarà un vero e proprio gioiellino comprendente il recupero di tutti i fabbricati presenti nella zona, la pulizia dei sentieri e la restaurazione della casa delle acque.

Queste le tre necessità urgenti. Se la pulizia dei viatici è di competenza dell’amministrazione, il recupero dei fabbricati coinvolge il comune, proprietario degli stessi e degli acquedotti, e i privati per la disponibilità dell’area. L’intesa c’è e tutto dovrebbe cominciare, salvo complicazioni, a giugno. Tempo di trovare le risorse compatibili all’intervento. Un’altra interlocuzione partirà per la cava Anselmi, che si trova all’ingresso della riserva. 

Poi ce un’altra impellenza, ancor più grande e più ostica, che è quella dei cinghiali. A tal riguardo, per Romoli, insistono due problematiche: “Come provincia abbiamo inviato il piano di controllo e gestione alla regione Lazio, c’è poi la necessità di rieducare i cittadini e le attività che operano nella zona d’ingresso del parco che peraltro è sporca, presenta una vegetazione infestante ma di facile rimozione. Ripulire quell’area ci metterebbe in condizione di spostare tutti gli ungulati, noi siamo disponibili compatibilmente alle risorse polizia provinciale per fronteggiare l’emergenza”. Ma, già ieri stesso, dalla Pisana è arrivato il via libera agli abbattimenti sin da subito, come spiegato dal direttore del settore Ambiente regionale, Vito Consoli. Dunque, almeno uno dei problemi può essere risolto nel breve termine, senza dover aspettare l’estate.

“Sono estremamente convinta - ha detto invece il sindaco Chiara Frontini - che un polmone verde a ridosso delle mure urbane sia una grandissima risorsa dal punto di vista della qualità della vita e della bellezza per la città di Viterbo”. Ma secondo lei, purtroppo, oggi l’Arcionello è un problema da gestire anche e soprattutto a causa dei cinghiali. “Abbiamo fatto una riunione con residenti e commercianti della zona che lambisce il parco, fuori dall’area protetta ma sulla quale c’è incidenza e la presenza dei cinghiali genera disagi. Il comune ha provato a mitigare apportando modifiche alla raccolta dei rifiuti, ma non puó risolvere il problema alla radice. Quello deve diventare un parco urbano a disposizione della cittadinanza, esattamente come valle Faul”.

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