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DA PALAZZO

Bilancio, la maggioranza Frontini boccia gli emendamenti e il Pd attacca: “Cifre sballate, lo dice il dirigente”

Il bilancio non convince i dem: “Se le cifre non corrispondono al Dup e al Ptop, la manovra puó essere portata al Tar

Continua in Comune la discussione sul primo bilancio varato dall’amministrazione Frontini, non senza polemiche e accuse al vetriolo. Ieri il Consiglio ha analizzato gli emendamenti presentati dalla minoranza composta da Pd, Lega, FdI, Viterbo cresce e Viterbo dei cittadini: le modifiche proposte sono 59 ma, per il momento, nessuna è passata. Oggi la seduta riprenderà e, entro le 20 di stasera, il presidente dell’assise, Letizia Chiatti, conta di chiudere la pratica per cominciare l’ultima fase della sessione, ossia l’approvazione della manovra finanziaria. 

Mancano ancora una ventina di emendamenti da discutere e votare. Secondo quanto trapelato da Palazzo dei Priori, forse un paio potrebbero essere accolti dal Patto Civico, che comunque ritiene il bilancio completo in tutti i suoi capitoli. Ieri, però, dal Partito Democratico sono volate accuse piuttosto pesanti, in punta di tecnicismi. Tutto nasce dalla proposta - bocciata - di destinare circa 250mila euro per l’ampliamento del cimitero di Grotte Santo Stefano, come ha fatto notare in aula Alvaro Ricci: “È il dirigente a dire che l’importo nel piano triennale delle opere pubbliche non è corretto e che va aggiornato ogni 30 settembre, ma noi come facevamo a sapere che era tutto ancora da aggiornare?”. Per il consigliere dem non ci sono dubbi: “Nel bilancio le cifre sono sballate, è il dirigente a dirlo”. Un’osservazione, questa, sulla quale il presidente del Consiglio ha deciso di soprassedere. Anche perché il diretto interessato Gai non è arrivato a riferire ed il revisore dei conti, invece, ha spento le polemiche: “L’atto è veritiero, pure se il dirigente ha dato il suo parere sul piano delle opere pubbliche. In fase di revisione, anche se c’è da farne una, ciò non vuol dire che il piano sia sballato”. 

La materia è complicata e soprattutto molto tecnica, ma le spiegazioni degli esperti non convincono tutti. Tanto che Lina Delle Monache mette in dubbio la veridicità del bilancio e tira in ballo l’articolo 162 del Testo Unico degli Enti Locali: “Le voci di previsione di spesa per tutte e tre le annualità devono essere attendibili, dunque aggiornate ai prezzi attuali. Ci sono già tre casi in cui le somme non combaciano”. Stando alle norme, il bilancio deve essere conforme al Dup e al già citato Piano triennale delle opere pubbliche, altrimenti scatta la mannaia giudiziaria: la manovra può essere censurabile al Tar e può anche essere chiesto l’annullamento della stessa alla Corte dei Conti, con tanto di quantificazione del danno erariale. 

Per i revisori del Comune, comunque, non sembra essere questo il caso. Per loro, i valori messi per iscritto sono tutti veritieri e corrispondono ai criteri imposti dall’art 162 del Tuel. Nervi tesi, ma non è una novità in questa consigliatura. Oggi la discussione prosegue, e non è detto non ne escano delle nuove.

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