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Giovedì, 25 Aprile 2024
EMERGENZA CINGHIALI

Caccia ai cinghiali in città, è scontro tra animalisti e cacciatori. Nel frattempo esemplari sempre più vicini alle mura

Gli animalisti viterbesi protestano contro l'emendamento "caccia selvaggia" di FdI attaccando le associazioni venatorie, che rispondono per le rime

Per gli animalisti viterbesi, l’ipotesi di una legge che consenta la caccia ai cinghiali anche in città e nei parchi è “una barbarie”. Secondo i cacciatori, invece, “non esistono altre soluzioni”. Nel mentre, l’emergenza prosegue e gli ungulati si stanno avvicinando sempre di più al centro storico, l’ultimo avvistamento ieri a due passi da viale Raniero Capocci, pochi metri prima delle mura del centro storico.

L’emendamento 78.015, presentato da Fratelli d’Italia ed approvato in sede di bilancio, parla di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città. Con il parere favorevole dell'istituto superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale, la norma non costituirà attività venatoria e le persone deputate alla caccia saranno formate e dotate di apposita licenza. I cinghiali che saranno abbattuti saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e, in caso negativo, saranno destinati alla macellazione e al consumo alimentare.

Il provvedimento ha suscitato le ire delle associazioni ambientaliste e animaliste, in particolare Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf. Sabato scorso, Lav Viterbo è scesa in piazza per protestare contro l’emendamento: “Dal primo gennaio i cacciatori possono sparare a qualsiasi specie animale, per tutto l'anno, a qualsiasi ora, anche nelle città e nei parchi. Come se non bastasse, il governo si appresta a varare, entro il 1° maggio, un piano quinquennale straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, ovviamente ancora una volta da realizzare con il piombo dei fucili da caccia anche nelle città”. Gli animalisti proseguono, spendendo parole dure anche nei confronti dei cacciatori: “Dopo l'approvazione di ‘caccia selvaggia’ non sono più solo gli animali ad essere in pericolo, ma anche tutti i cittadini che dovessero trovarsi a portata dei fucili dei cacciatori sguinzagliati nelle città, ora siamo tutti bersagli”.

I cacciatori, tirati in causa, hanno risposto per le rime. Da Massimo Ceccarelli, presidente provinciale dell’Associazione nazionale caccia libera, è arrivata una replica al veleno: “Le loro affermazioni sono ridicole ed offensive. Ci accusano di volere la caccia libera, ma la proliferazione incontrollata di molte specie di fauna selvatica, cinghiale in primis, può essere gestita solo così. Non ci sono altre alternative. Dire che i cacciatori possano sparare 24/24 h anche nei parchi e nelle città, mettendo a rischio altre persone, è disgustoso e serve soltanto a generare allarmismi”.

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