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MOVIDA SÌ MOVIDA NO / Centro Storico

“Chi accetta di vivere in centro storico sa che non c’è la quiete della periferia, residenti e bar hanno gli stessi diritti”

Andrea de Simone, segretario di Confartigianato, si esprime sulla chiusura dei locali all’una di notte

Movida sì, movida no. Venerdì il sindaci Frontini incontrerà i titolari dei bar e le associazioni di categoria per discutere della revisione del Patto per la notte, il provvedimento firmato nel 2019 che impone la chiusura dei bar del centro storico all’una di notte. Tra i sostenitori del sì alla movida c’è sicuramente Andrea De Simone, segretario di Confartigianato, tra i primi a chiedere a Palazzo dei Priori una modifica al documento emanato dall’allora giunta Arena. Tra quelli del no, come noto, ci sono i residenti del centro, in particolare quelli del quartiere medievale di San Pellegrino, cuore pulsante della vita notturna viterbese.

Dallo scontro residenti-bar è nata l’idea delle restrizioni e delle limitazioni orarie, che nel pre-Covid furono fatte proprie dall’amministrazione comunale. Ma oggi sono passati quattro anni e De Simone si rivolge proprio a chi abita dentro le mura: “Serve conciliare le esigenze dei residenti e dei comitati, che pretendono notti serene, a quelle degli imprenditori, che chiedono di poter lavorare. Io penso che, dal momento in cui uno sceglie di abitare in centro, accetta di far parte del gioco, dunque sa che il parcheggio è più difficile da trovare, che in generale è tutto meno comodo e che di sera nel weekend non c’è la quiete di Santa Barbara o di una campagna”. 

“I residenti - prosegue De Simone - dovrebbero fare un sacrificio in più, chiaramente nel rispetto degli spazi e delle libertà individuali. Per questo, auspichiamo di poter intavolare un dialogo con il Comune ed abbiamo formulato una nostra proposta che speriamo venga accolta”. La proposta, come detto negli scorsi giorni, è quella di rivedere gli orari di chiusura, fissati all’una di notte per tutti. Il numero uno di Confartigianato, assieme ad altre associazioni di categoria, punta a far slittare almeno di un’ora, dunque alle due, la soglia oraria in cui dover abbassare la saracinesca. “Il problema non è la movida in sé ma la movida selvaggia, dunque gli schiamazzi nel cuore della notte e i danni alle abitazioni. Per arginare questo fenomeno ci sono altre soluzioni, che proporremo insieme ai gestori quando ci sarà l’incontro”. Probabilmente, sarà creata una rete per dotare San Pellegrino di ampia sicurezza negli orari notturni del weekend. “Residenti e gestori dei locali - conclude De Simone - hanno gli stessi diritti. Il diritto al lavoro non può essere sovrastato da quello al riposo e viceversa. Ci auguriamo venga raggiunto un compromesso per ovviare ad una situazione scomoda anche dal punto di vista normativo che si è venuta a creare negli anni”.

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