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Giovedì, 30 Novembre 2023
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IL GRANDE TAGLIO

Incubo Pnrr nella Tuscia: definanziati oltre 87 milioni di euro, che fine faranno i lavori?

Il governo taglia i fondi assegnati ad alcune voci di spesa, comuni della Tuscia nei guai

Il governo Meloni ha da poco annunciato il definanziamento (o la revisione, termine di sicuro meno spaventoso) di 9 misure del Pnrr, vale a dire -13 miliardi di fondi per i comuni. Il ministro Raffaele Fitto ha assicurato che i soldi arriveranno in qualche altro modo da altre fonti ma, ad ora, i timori dei sindaci e delle giunte comunali sono giustificati. Il taglio delle risorse si abbatterà anche sulla Tuscia, dove Viterbo, il capoluogo, è tra i tre comuni più virtuosi d’Italia nella messa a progetto degli investimenti programmati. Investimenti che peró rischiano clamorosamente di saltare, visto che il definanziamento, nel Viterbese, rischia di far scomparire ben 87 milioni.

Alla provincia di Viterbo erano stati assegnati 231 milioni di euro, di cui 57 alla sola città dei Papi. La giunta Frontini ha lavorato sin da subito per mettere a terra il budget a disposizione, bandire le gare ed affidare i progetti. In alcuni casi, come Porta della Verità e piazza del Comune, sono pure partiti i lavori in tempi non record ma comunque brevissimi. Insomma, sembrava essere finalmente giunta l’ora della svolta per la Vetus Urbs e, invece, proprio sul più bello, una nube nera oscura il sole e porta cattivi presagi. Presagi di sventura. Dei quasi 60 milioni inviati a Viterbo, 42 sono stati destinati alla voce “inclusione e coesione”, che non sembra essere a rischio e non risulta tra le 9 definanziate. Al contrario, i progetti relativi alla rigenerazione urbana, che avrebbero dovuto mitigare situazioni di degrado sociale ed emarginazione, risultano tra quelli tagliati. In totale, nella Tuscia, 87 milioni di interventi rischiano di scomparire, con i comuni che dovranno reperire fonti di finanziamento alternative o altri fondi per far proseguire i lavori nei cantieri. 

Il taglio, comunque, dovrà passare per Bruxelles. Sarà l’Ue a dare o meno il via libera al governo, che nel frattempo tenta di spiegare la mossa agli enti locali. Fitto, come detto, ha rassicurato: "Non stiamo eliminando alcun progetto, lo stiamo salvaguardando, per ricollocarlo con una fonte di finanziamento, un meccanismo di rendicontazione e delle tempistiche che consentono di portarlo a casa. Per evitare di trovarci tra uno o due anni ad avere un definanziamento". L'obiettivo è quello rendicontare più agevolmente i singoli investimenti, dopo che in questi mesi si è toccata con mano la difficoltà di rendicontazione per il pagamento della terza e della quarta rata.

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