Esattorie, il comune deve restituire un milione e mezzo di euro. È l'ultimo atto del lungo braccio di ferro, durato un decennio e scandito da sentenze, ricorsi e controricorsi, tra palazzo dei Priori e Atradius, la compagnia assicurativa che avrebbe dovuto coprire la somma, pari a quattro milioni e mezzo di euro, riscossa ma non versata da Esattorie spa, la società a cui il comune di Viterbo aveva affidato la riscossione di tasse e tributi e con cui lo stesso ente ha chiuso i rapporti nel giugno del 2013. Per quel debito c'era una polizza a garanzia stipulata con Atradius.

Il 25 luglio del 2013, con decreto ingiuntivo del tribunale di Roma, il comune di Viterbo ottiene il pagamento di tre milioni di euro, corrispondenti alla polizza fideiussoria, da Atradius. La compagnia assicurativa, a cui viene intimata l'immediata esecutività, versa poi integralmente la somma, negli anni salita a circa 3 milioni e 80mila euro tra interessi e spese. Atradius però si oppone, e nel settembre del 2017 sempre il tribunale di Roma ribalta la sentenza. L'ingiunzione viene revocata, perché secondo i giudici "Atradius nulla doveva al comune di Viterbo in relazione alla polizza", e palazzo dei Priori viene condannato a restituire gli importi già incassati.

Ma non finisce qui. Il comune si rivolge alla corte di appello che nel 2019 condanna l'ente a restituire la somma ricevuta a seguito dell'ingiunzione a cui però va detratto un milione e mezzo di euro che equivale al credito che i giudici di secondo grado riconoscono a palazzo dei Priori. In soldoni: di quei tre milioni di euro già ottenuti il comune deve restituire il 50%.

L'ultimo atto della querelle inizia con Atradius che ricorre in Cassazione. Ricorso a cui palazzo dei Priori si oppone. A gennaio scorso i giudici della suprema corte dichiarano inammissibile sia il ricorso di Atradius che il controricorso del comune di Viterbo, facendo diventare definitiva la sentenza del 2019 della corte di appello di Roma.

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