Il sacro fuoco di sant'Antonio torna a far risplendere Bagnaia
Acceso il "focorone", dopo un attesa lunga due anni. Musica e divertimento fino a notte
Il focarone torna a far risplendere Bagnaia, dopo due anni di stop imposti dalla pandemia. Intorno alle 19 del 16 gennaio, come tradizione vuole, è stata accesa la catasta in piazza XX Settembre: oltre 500 quintali di legna sistemati su una pila alta 5,40 metri e larga dieci.
Nonostante il freddo e la pioggia, in tanti sono nel borgo viterbese per assistere all'accensione del sacro fuoco di sant'Antonio abate. Prima c'è stato lo spettacolo degli sbandieratori e il corteo storico che per raggiungere piazza XX Settembre ha percorso tutta la parte più antica del borgo cinta dalle mura.
A seguire l'apertura degli stand con piatti e vini tipici e, dal palco, la musica dei Mala strana rock band, dei Veeblefetzer e di Riccardo Cuboni che proseguirà fino a notte. Immancabili anche il vin brulé, la cioccolata calda e i "cavallucci", ossia i tipici biscotti realizzati dalle donne di Bagnaia seguendo la ricetta della tradizione.
"Il fuoco è una tradizione e passione - ha detto la sindaca Chiara Frontini -, è l'identità dei bagnaioli. Una pira così non si costruisce da sola, ma solo se uno passa un pezzo all'altro. Questa è la bellezza e la forza della comunità di Bagnaia".
Poi la benedizione del vescovo Orazio Francesco Piazza. "Questo fuoco che arde sia espressione di vità, di società, di amicizia, di famiglia, di condivisione. Nonostante le intemperie questo fuoco deve bruciare e raccontarci la voglia di dare luce e calore alla nostra vita, perché non c'è nulla di più bello che stare insieme. Da soli non si va da nessuna parte e se anche accendessimo un piccolo fuoco si spegnerebbe subito. È stando insieme che luce e calore aumentano e irradiano la vita di tutti".