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Foibe, la sottosegretaria all'Istruzione Frassinetti a Viterbo: "Al lavoro per togliere la medaglia al valore a Tito"

Al liceo Buratti il convegno della Consulta studentesca "Martiri delle Foibe, io non dimentico"

Nella mattinata di giovedì 23 febbraio la consulta provinciale studentesca ha realizzato il convegno dal titolo “Martiri delle Foibe, io non dimentico” al liceo “Buratti” di Viterbo. In qualità di relatori erano presenti il sottosegretario al ministero dell’Istruzione e del merito, Paola Frassinetti, l’esule e consigliere dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Adriana Ivanov, e il presidente nazionale del Comitato 10 febbraio, il giornalista Silvano Olmi. A moderare l’incontro il presidente della Consulta provinciale studentesca di Viterbo, Alessandro Esposito.

Circa 200 studenti hanno partecipato all’evento. Tra i presenti il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Daniele Peroni, assieme alla docente referente della consulta Angela Proietti, il viceprefetto Fabio Geraci, il tenente colonnello della guardia di finanza Rosario Masdea, la consigliera del comune di Viterbo Francesca Pietrangeli. A fare gli onori di casa la dirigente scolastica Clara Vittori, che ha ringraziato i relatori e ha sottolineato come la “scuola sia un luogo di confronto e di dialogo”. Il dirigente Peroni ha aggiunto che “è giusto celebrare questa giornata tutto l’anno, non solo il 10 febbraio”.

Convegno sulle Foibe al Buratti

La prima a intervenire è stata Frassinetti che ha ricordato l’importanza della scuola e delle istituzioni nella celebrazione del Giorno del ricordo, istituito con legge dello stato del 2004. Da due anni vengono inviate circolari alle scuole, ma ha detto la Frassinetti “il ministero deve vigilare affinché, nel rispetto della legge del 2004, nelle scuole dopo anni di silenzio venga celebrata questa data, così come succede per altre tragedie del novecento”.

L’esule e professoressa Ivanov ha spiegato il significato del termine “Foiba” e ha raccontato la storia secolare delle terre irredente. Il presidente del Comitato 10 febbraio, Silvano Olmi, ha illustrato la manifestazione patriottica “Una rosa per Norma”, nata a Viterbo da un’idea di Maurizio Federici e celebrata in molteplici città italiane ed estere e ha elencato i 15 viterbesi, nati nel capoluogo e in provincia, vittime anch’essi delle foibe. Ivanov e Olmi hanno poi spiegato il tema delle “Foibe azzurre”: "La criminale procedura attuata dai comunisti slavi che sopprimevano i nostri connazionali annegandoli nell’Adriatico" e non è mancata una riflessione sulla documentazione storica che “non manca, ma manca la voglia di trovarla, come mancano studi universitari su questi e altri crimini commessi ai danni degli italiani”, ha detto Olmi. In chiusura Frassinetti ha invitato gli studenti a visitare le città del confine orientale dove, come recita una canzone popolare, “anche le pietre parlano italiano”.

Non sono mancate le domande da parte degli studenti, tra cui quella di Leonardo Fazzi a Frassinetti, per sapere come mai il dittatore comunista Tito risulti ancora insignito della medaglia al valore. “Stiamo lavorando per far approvare la proposta di legge da un’ampia maggioranza per revocare l’onorificenza a Tito”, ha risposto il sottosegretario. “Con questo convegno abbiamo scritto una pagina di storia della provincia di Viterbo sul tema delle foibe, dopo anni di silenzio su un crimine che resterà per sempre uno dei punti chiave della storia italiana”, è stato il commento del presidente della consulta Alessandro Esposito.

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