Giulio Della Rocca: “Frontini sta sbagliando, accentra su di sé troppe responsabilità. Deve iniziare a pensare al futuro”
L’imprenditore e matematico interviene e giudica l’operato del sindaco Chiara Frontini
“La signora sindaco fa bene o sbaglia?”. A domandarselo è Giulio Della Rocca, imprenditore e matematico viterbese da qualche anno emigrato a Los Angeles. È lui il fondatore di Tuscia in Fiore, evento itinerante a sfondo floreale, ed il suo intervento ruota proprio attorno al metodo della prima cittadina, soprattutto in relazione agli appuntamenti turistici futuri.
“In democrazia - premette Della Rocca - chi vince ha l'onere e l’onore di governare. Le promesse elettorali e le idee sono alla base delle loro azioni così come deve essere. Al giro di boa del primo anno è pero tempo di tirare le prime somme per la giunta civica. L'analisi non è sulle idee, chi ne avesse di diverse si candidi alle prossime elezioni, le vinca e le attui. Chi è all'opposizione vigili e controlli ma non creda di attuare le proprie promesse elettorali, anche perché tutti i consiglieri non in maggioranza sono stati negli ultimi anni alla guida della città ed ad ogni loro critica sarebbe da chiedere: ‘perché non lo avete fatto voi quando governavate?’”. E dunque, come si è comportata finora Frontini? “Se la signora sindaco, la giunta e la maggioranza pensano di far bene non c'è nulla da aggiungere. lo un dubbio lo avrei”, osserva il matematico. “Capendo che sono al timone della città da solo un anno e che hanno trovato una macchina burocratica ferruginosa e non certo preposta al cambiamento, viene anche da chiedere se, dopo aver perso la sensazione di onnipotenza da vittoria elettorale, hanno intuito che così non si va a meta”.
Il problema, per Della Rocca, è il metodo: “Accentrando troppe responsabilità, anche in totale buona fede, si rischia di non seguire tutto”. Ad esempio: “Fa bene la signora Sindaca a tenere la delega al verde senza avere un responsabile per le azioni da compiere? lo credo che sbagli. Dovrebbe dare la responsabilità ad un imprenditore del verde, con ampi margini di manovra, che riporti solo a lei. La prossima primavera l'erba crescerà e qualcuno dovrà aver dato il diserbo biologico a febbraio. Serve un responsabile, anche qualcuno di cui sia la colpa nel caso di mancanze. Ad esempio, io indicherei Daniele Paiolo”.
Della Rocca, poi, si concentra sugli eventi: “Santa Rosa, Natale e San Pellegrino in fiore sono le feste di Viterbo, ma chi le cura?”. Sul 3 settembre: “Frontini fa bene a tenere la delega a Santa Rosa e rischiare il passo falso dello scorso anno? Serve un responsabile che vada a tutte le riunioni, prenda il nome di tutti i presenti, sia preparato su piani di sicurezza e proroghe. Serve un tecnico che faccia gli interessi della città e che riporti al sindaco. Nessun interesse di parte deve poter prevalere”. Insomma, serve uno specialista, e anche qui suggerimenti: “lo indicherei Luciano Tomei o Luca Treta”. Infine, San Pellegrino in fiore, da tempo oggetto di polemiche: "Con il maresciallo Rocca ha messo Viterbo sulla mappa, i turisti vengono da decenni cercandolo. Nessuno ha la delega, ma adesso serve una persona che si dedichi. Frontini inviti i grandi Malè e Fontana in comune e trovi un accordo sul nome e logo, studi le disponibilità di budget e la storicità. Serve qualcuno che sia in grado di relazionarsi con tutte le associazioni e che sia un esperto di rendicontazione. Una persona affabile ed amata da tutti. Qualcuno che riporti al sindaco e agisca per la città in questa che è, dopo Santa Rosa, la festa più viterbese”. Anche in questo caso, arriva il consiglio sul profilo da incaricate: “Secondo me serve il presidente dell'emporio solidale Domenico Arruzzolo per questo compito”.
Giulio Della Rocca conclude, auspicando un’inversione di rotta: “Lo stesso per il Natale, l'apertura immediata di Schenardi, per il PNRR, il patrimonio, la comunicazione, le strade. Purtroppo la lista è lunga, co vuole un cambio di metodo. Quest'anno il bilancio del comune è di 160 milioni. I soldi non sono un problema. II metodo deve essere di responsabilizzare una fetta importante della città che ancora ha voglia di darsi da fare, una persona alla volta. Il responsabile agisce in libertà ma riporta all'assessore o alla sindaca, crea i meccanismi necessari e segue tutti gli aspetti. Serve un piccolo esercito che riporti alla politica ma che agisca con professionismo”.