Villa Lante torna alle origini e diventa accessibile ai disabili. Sette milioni per il ripristino di fontane, giochi d'acqua e verde
Fondi dal Pnrr per la valorizzazione del giardino di Bagnaia. La Direzione generale musei: "Occasione unica per il recupero della villa"
Dal Pnrr 7 milioni di euro per il recupero, la fruizione e valorizzazione di villa Lante. Il giardino di Bagnaia torna alle origini e diventa accessibile anche ai disabili. Previsto il ripristino di fontane, giochi d'acqua e verde. "L'importante finanziamento è una occasione unica per il pieno recupero di questo celebre giardino - affermano dalla Direzione generale musei, soggetto attuatore del progetto -. Molte le esigenze manifestate da un complesso che, per sua natura, è particolarmente esposto al degrado dei materiali componenti e alla complessa interrelazione degli apparati impiantistici con la materia delle fontane e con quella viva degli assetti vegetali".
Restauro, impianti e verde
Le linee di azione sono rivolte pertanto al restauro dei manufatti, per lo più lapidei (come fontane, scalinate, balaustre e pavimentazioni), alla intricata rete impiantistica di distribuzione e smaltimento, all'importante patrimonio vegetale che è parte integrante del disegno architettonico della villa. Tre linee di azione (restauro, impianti, verde), tra loro strettamente connesse seppure afferenti a specifiche categorie specialistiche.
Accessibilità
Interventi destinati anche al miglioramento dell'accessibilità, sia fisica che cognitiva, e alla valorizzazione. Rispondono a queste esigenze gli interventi miranti a favorire l'accessibilità fisica ai principali terrazzamenti del giardino formale e alla creazione di un circuito dedicato all'interno del parco; gli strumenti di ausilio alla visita, inclusivi e declinati secondo diverse tematiche di interesse; la realizzazione dell'impianto di illuminazione, finalizzato ad ampliare orari ed esperienza di visita nei confronti dei diversi target di utenza.
Mostre d'acqua, villa Lante torna alle origini
"Gli interventi di natura “strutturale” - spiegano dalla Direzione generale musei -, in rapporto al funzionamento dell'intero giardino, saranno estesi all'intero compendio, secondo principi di sostenibilità e razionalità delle opere volti a favorire la gestione futura del complesso, come i sistemi impiantistici. Interventi di natura certamente tecnica ma che entrano da protagonisti nell'immagine della villa, che vede nella narrazione costruita dal percorso dell'acqua il suo principale motivo conduttore. La possibilità di intervenire su alcune delle principali mostre d'acqua, tanto per la pietra che per gli impianti che per gli allestimenti vegetali connessi, rappresenta una straordinaria opportunità di rimettere in luce l'originario progetto del giardino di Bagnaia".
Natura e biodiversità
I lavori per i quali è stata avviata la progettazione interesseranno, con diverse modulazioni, tutti gli ambiti del giardino, con un focus accentuato sul giardino formale dove si concentra il maggior numero di fontane e, conseguentemente, degli interventi restaurativi. Nel parco, vasto settore fortemente rinaturalizzato, oltre al recupero delle fontane superstiti saranno attivate opere e azioni dedicate alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e della biodiversità.
Dagli impianti di ricircolo ai prati dry
Secondo gli obiettivi del Pnrr, lo sviluppo del progetto terrà conto della sostenibilità delle soluzioni individuate, anche in rapporto all'opportunità di introdurre cambiamenti, nel rispetto dei criteri di intervento sul patrimonio culturale, al fine di favorire gestioni più compatibili con la diminuzione delle risorse e con i cambiamenti climatici (impianto di ricircolo, riserve idriche per innaffiamenti nella stagione estiva, prati dry, etc.). Di particolare rilievo l'impegno sui sistemi impiantistici, la cui prima mappatura completa è stata effettuata proprio grazie ai fondi del Pnrr. "Una complessa indagine - sottolineano dalla Direzione generale musei - protratta per alcuni mesi e che ha restituito la complessità dell'attuale impianto, frutto di molte stratificazioni, modifiche e sostituzioni, da cui discendono parte delle inefficienze del sistema".
Natura
Gli interventi sul patrimonio vegetazionale rappresentano senza dubbio il maggior impegno profuso a villa Lante da molti anni, in continuità con i lavori che nel 2022 hanno consentito la riapertura del parco. Alla cura degli aspetti più propriamente agronomici e naturalistici del verde, si affianca l'approccio filologico richiesto dal valore del giardino, con interventi puntuali in diversi settori. Ad esempio, nel celebre Quadrato verranno reimpiantati i plinti verdi che disegnano la geometria del giardino, riportando alla luce i piedistalli lapidei destinati ad ospitare la collezione di agrumi; mentre lungo la Catena, il reimpianto della siepe in bosso consentirà di recuperare le originarie dimensioni della scalinata, oggi ridotta ad uno stretto passaggio per la deformazione dell’impianto verde.
Via alla fase operativa
La progettazione, affidata con gara di evidenza pubblica, è ora entrata nelle fasi operative con la conclusione delle procedure di affidamento, che hanno visto la partecipazione di dodici gruppi e società di progettazione. Il progetto definitivo ed esecutivo dovrà mantenere aderenza al documento di indirizzo progettuale che esplicita le linee guida per la progettazione. Ai progettisti verranno messi a disposizione i risultati del corposo piano delle indagini preliminari, che ha interessato tutte le linee di azione.
Censimenti
"Oltre allo studio dell’impianto di distribuzione - concludono dalla Direzione generale musei -, i monitoraggi e approfondimenti hanno riguardato il settore naturalistico, con il completamento e l'aggiornamento del censimento arboreo, corroborato per la valutazione da indagini strumentali sulle alberature a rischio. È anche in corso il censimento floristico, mentre si è appena conclusa la seconda annualità del censimento faunistico, che ha rivelato importanti dati di cui dovrà tenere conto il progetto, anche nelle sue fasi esecutive. In fase conclusiva è anche l'indagine sui biodeteriogeni presenti sulle superfici dei manufatti lapidei (muschi e licheni) preordinato alla loro caratterizzazione e sui sistemi di pulitura della pietra, con la finalità di mettere a punto protocolli restaurativi tarati sul contesto specifico di intervento".