Michele Telari: “Per progettare la mia Macchina di santa Rosa ci ho messo tre anni, non parteciperò più ai bandi”
L’artista viterbese annuncia il suo ritiro dai bandi per la Macchina e si congratula con Ascenzi: “Le sue opere sono meravigliose”
Il maestro Michele Telari commenta a ViterboToday l’esito del bando per la nuova Macchina di santa Rosa e annuncia il suo ritiro per i prossimi concorsi d’idee. Pittore classe 1979, Telari è conosciuto ed apprezzato per le sue opere anche all’estero, in particolare negli Usa, dove ha esposto i suoi dipinti dal 2017 al 2019. Attualmente i suoi lavori sono messi periodicamente in asta sulla piattaforma Catawiki, riscontrando notevoli consensi tra i collezionisti di tutta Europa. Una vera eccellenza viterbese che ha cullato per diverso tempo il sogno di ideare la Macchina di santa Rosa. Quest’anno, esattamente come gli ultimi tre, Telari ha partecipato al bando per il concorso d’idee, presentando alla commissione il suo bozzetto. Il motto è “Rosa virtuosa” e il progetto presentato è arrivato quarto, collezionando ben 82,80 punti. “Fino a che non sarà chiuso ufficialmente il bando - dice - non possiamo entrare nel dettaglio con cose specifiche. Non vorrei parlare di nulla che riguardi la mia Macchina, è una scelta personale. Va vista, non riuscirei a spiegarla senza entrare nel particolare. Vorrei inoltre aspettare che escano tutte quelle presentate prima”.
E, se i dettagli non possono essere svelati, ci sono altre considerazioni da fare: “La Macchina è in collaborazione con la mia compagna, per disegnarla ci sono voluti circa tre anni e ha totalizzato 82,80 punti. Da qualche parte è stata carente, in qualche voce richiesta dal bando siamo stati carenti e vorrei capire dove. Mi piace vedere quel che hanno sviluppato gli altri, per questo guarderò tutti i progetti”. E, tra gli altri, c’è anche Raffaele Ascenzi, che ha vinto il concorso d’idee con “Dies Natalis”: “Tra noi c’è un ottimo rapporto, credo di essere stata la prima persona a complimentarsi con lui. È un amico, i miei complimenti sono sinceri perché so quanta passione ci mette. Non so come sia la sua Macchina ma, conoscendo le sue potenzialità, credo sarà un capolavoro. Superare Gloria sarà un’operazione difficile perché è molto piaciuta, avrà tentato di superarsi e sono curioso di vederla, almeno me la godo per cinque anni. Mi rifaccio cosi, ha sicuramente vinto quella più bella”.
E, se Ascenzi ci mette passione nelle Macchine di santa Rosa, lo stesso si può dire di Telari: “Il mio mondo è la pittura, santa Rosa è sempre stata nella mia vita perché facevo e faccio tuttora i modellini. Il cuore ce l’ho sempre messo, ma da lì a vedermi il vincitore c’è un mare. Torno alla mia vita di pittore”. E, a Today, il maestro rivela: “Non credo ci riproverò, non parteciperò al prossimo bando. Avevo già deciso che sarebbe stata l’ultima volta, per questo ho chiesto alla mia compagna di fare quest’avventura insieme”. Una decisione senz’altro forte. “Alla base - spiega - ci sono in primis motivi lavorativi, negli anni ho avuto ed avrò molti impegni anche all’estero con le aste e arrivare a terminare un progetto significa fatica e tanto tempo da dedicargli. Poi si rischia pure di fare una cosa di corsa che neanche ti rappresenta. Ho cercato di fare questo bozzetto, però è stata faticosa”. Un ritiro, quello di Telari, apparentemente irrevocabile: “Al 90% è un no. Io non sono assolutamente deluso dall’esito dell’ultimo bando perché la decisione l’avevo già presa ben prima del responso, non ho più tempo. Ho già partecipato 3 bandi, so quanto tempo e quante risorse vanno messe a disposizione”.