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LA TEORIA

TALETE | La giurista Manfredi Solange: "Dietro la privatizzazione si cela un'operazione di guerra economica francese"

Le mire economiche della Francia nascoste dietro la possibile privatizzazione della Talete? La teoria di Manfredi Solange

La longa manus francese muove la possibile privatizzazione di Talete? Per Solange Manfredi, giurista e scrittrice, questa sarebbe una teoria fondata. In questo articolo vi avevamo parlato dell’ipotetico interesse del colosso energetico francese Suez a rilevare il 40% della società idrica viterbese e oggi, all’assemblea dei comitati per l’acqua pubblica, due tecnici hanno confermato quell’indiscrezione. Suez, come noto, detiene il 23% di Acea, società partecipata dal Comune di Roma che gestisce la rete idrica nella Capitale ed in altre zone d’Italia come Lazio, Toscana, Umbria, Campania e Molise. Per un totale di 9 milioni di abitanti serviti. 

Per Manfredi, l’interesse di Suez ed Acea - ormai in partnership da anni - non sarebbe casuale: “Dietro queste grandi manovre si cela una strategia di guerra economica francese volta ad impadronirsi delle infrastrutture e delle risorse italiane. La Francia ha chiara da tempo l’importanza della risorsa acqua, nella guerra economica l’obiettivo primario è proprio l’acqua. Lo scrisse un generale francese, entrato nel ‘92 nel consiglio di difesa dove creato l’intelligence economica, in un libro. Nel ‘97, sulla base di questo, è stata poi creata la scuola di guerra economica, nome letterale. Viene studiato come poter influenzare le leggi ed il mercato, elaborando anche una guerra normativa. Ci sono legioni di avvocati e studi legali addestrati alla perfezione. Uno studio del 2009 fornisce alcuni consigli alla Francia su quali operazioni portare avanti per garantirsi la vittoria economica. In un pezzo di questo rapporto, viene citato testualmente che, per garantire il progresso Suez, è importante che altre società si uniscano e che l’acqua diventi un settore strategico. Approfittando anche dei fondi europei”. Manfredi spiega cosa accadde in quel periodo: “La fusione della Suez con la Veolia venne condotta con la consulenza di una società gestita da professionisti, tra questi c’era anche Enrico Letta”. Un’affermazione quasi tellurica che trova conferma nei fatti: “Letta lavorava per la Equanim, società di mediazione. Ne era fondatore”. L’acqua italiano in mano ad uno Stato estero, per la giurista, è un pericolo serio. Ma perché i francesi sono così agguerriti sull’acqua? “Oltralpe - dice - il 40% d’acqua viene utilizzato per l’energia nucleare. Un impianto da mille megavat per il raffreddamento necessita di un terzo dell’acqua che scorre. Perché il nostro Governo non protegge la risorsa? Il pubblico non deve far profitti, il privato invece privato sì e vi sto spiegando perché”. 

Alla base di questa manovra, secondo l’esperta, vi sarebbero più fattori: “La forte pressione culturale, la creazione di un sistema tariffario funzionale al progetto privatistico ed una legislazione che favorisce la sottrazione della forza di governo agli enti locali. Noi facciamo un monitoraggio continuo di diverse situazioni in altre parti mondo, le multinazionali hanno degli studi legali straordinari che possono giocare su diversi tavoli, appellandosi ad ogni sorta di articolo e di paragrafo”. E appunto, monitorando, si possono fare confronti: “Sfruttare quanto accaduto in altri paesi ci aiuta a fare attenzione. Le privatizzazioni avvenute altrove, come in Gran Bretagna, Ecuador e Messico, ci dimostrano a cosa stiamo andando incontro. Il problema non è geopolitico, ma di sicurezza nazionale”. La soluzione, o meglio, una delle soluzioni, per Manfredi sarebbe l’azienda speciale, ossia la ripubblicizzazione del servizio idrico nel Viterbese.  In poche parole, il controllo di Talete, per chi sostiene questa opzione, dovrebbe essere totalmente affidati agli enti pubblici, quindi Comuni e Provincia.

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