LA CITTÀ CHE RINASCE | Un centro di accoglienza per le donne vittime di violenza nel centro storico
La Regione riaccende i riflettori sul recupero dell'ex ospizio di San Simone e Giuda, abbandonato da 25 anni. I lavori, per 14,5 milioni di euro, sarebbero dovuti iniziare nel 2022
Si riaccendono i riflettori sulla riqualificazione dell'ex ospizio di San Simone e Giuda, nel centro storico di Viterbo. I lavori per il recupero e per la nuova destinazione d'uso del complesso di largo Vittoria Colonna, abbandonato da 25 anni, erano previsti entro il 2022, con l'avvio dell'operatività della struttura già fissato per il 2026. Ciò stando all'ultimo annuncio della Regione Lazio sulla questione, arrivato a margine dell'approvazione della delibera da parte della giunta allora guidata da Nicola Zingaretti.
Poi il nulla. Finché ieri, lunedì 5 giugno, il nuovo assessore regionale all'Urbanistica, alle Case popolari, alle Politiche abitative e del Mare, Pasquale Ciacciarelli, intervenendo alla quarta edizione del think tank Futuro Italia Remind a Roma, non ha parlato dei "14,5 milioni di euro per la riqualificazione del complesso immobiliare di San Simone e Giuda a Viterbo tramite il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell'ambito del piano innovativo per la qualità dell'abitare inserito nel Pnrr. Garantirà - ha spiegato Ciacciarelli - dei nuovi alloggi per le donne vittime di violenza e per lo studentato".
Il progetto prevede la realizzazione di un collegio di merito per l'università della Tuscia e di un centro di accoglienza per le donne vittime di violenza e di disagio sociale. La struttura permetterà di inserire in un unico contesto operativo professori, ricercatori, studenti e donne vittime di violenze e maltrattamenti. L'intervento di riqualificazione interesserà circa 5mila 700 metri quadri di superficie totale, di cui 2mila 500 coperti e oltre 3mila 200 di pertinenze esterne.
Diversi i soggetti coinvolti (dalla Regione all'Unitus, dalla Asl all'Ater) in questa operazione di rigenerazione urbana per l'ex ospizio dei Santi Simone e Giuda che consentirà alla città di riappropriarsi di un tesoro del patrimonio storico, artistico e culturale. Dopo 25 anni di progressivo abbandono l'antica struttura vede un nuovo futuro.