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REFERENDUM SUI RIFIUTI / Tuscanese

È scontro in Consiglio sulla discarica di Monterazzano, Ciambella rilancia il referendum abrogativo sull’emendamento Panunzi

Confermata la richiesta di ampliamento presentata da Ecologia Viterbo, Luisa Ciambella ripropone il referendum per abrogare l’emendamento a firma Panunzi

Scintille in Consiglio sull’ambiente, in particolare sull’ormai celebre affaire che riguarda la discarica di Monterazzano. Ecologia Viterbo, infatti, ha chiesto un ulteriore ampliamento di circa 900mila metri cubi per l’impianto, evento che sta facendo temere a buona parte dei consiglieri il possibile arrivo di una nuova pioggia di rifiuti da tutta la Regione. 

Argomento, l’ambiente, che sta particolarmente a cuore alla consigliera Luisa Ciambella. Tra quelli che temono un’altra inondazione di spazzatura c’è proprio lei, che si rivolge al sindaco Frontini: “L’abbiamo sostenuta al ballottaggio proprio per le sue posizioni in relazione all’argomento, mi auguro non ci siano cambiamenti improvvisi. Continuano a prenderci in giro, chi ha tentato di manifestare in questi mesi è stato brutalmente attaccato, come la sottoscritta”. Come noto, i problemi per Viterbo (e Monterazzano) sono cominciati quasi tre anni fa, con l’acuirsi dell’emergenza rifiuti a Roma e nel Lazio. Fino ad arrivare ad oggi, con quello delle Fornaci viterbesi che è rimasto l’unico sito in grado di accogliere l’immondizia romana, di Frosinone, Latina e Rieti. 

Tuttavia, se da un lato c’è l’emergenza, dall’altro c’è la politica, che ha preso - a modo suo - le contromisure necessarie con il piano rifiuti, panacea di ogni male secondo Ciambella: “Che tutti i rifiuti potessero essere portati a Viterbo lo ha stabilito l’emendamento Panunzi, diventato legge”. E, dunque, giá nell’aprile scorso, la consigliera aveva proposto di indire un referendum per abrogarlo. “Il comitato promotore si è attivato ed ha seguito l’iter, depositando la richiesta presso la segreteria regionale il 4 maggio scorso. Dopo sei mesi, nessuno ha risposto. Eppure avrebbero dovuto soltanto verbalizzare la richiesta ed autorizzare il comitato a raccogliere le firme”. Ciambella non contempla l’opzione di fermarsi, anzi: “Stiamo valutando se intraprendere un ricorso al Tar, ma i tempi lunghi non ci piacciono, o sporgere una denuncia penale presso gli uffici che non hanno risposto. Uno dei motivi per cui il Tar ha dato ragione all’associazione di Magliano è la poca chiarezza sulle attività di fondo di quel territorio, uno degli ultimi ampliamenti fatti dalla Regione dice che le analisi di fondo non avevano dato esito chiaro, bisogna che invece sia chiaro. Come si puó immaginare di poter conferire nell’unico sito attivo e chiedere ampliamenti quando, comunque, la discarica di Monterazzano aveva un’autonomia di 10 anni e tra poco si esaurirà e bisognerà portare i rifiuti fuori? L’autonomia lunga garantiva vantaggi sul costo della Tari, portando i rifiuti fuori i costi aumenteranno”.

Insomma, un referendum per dire basta al continuo arrivo dei camion a Monterazzano. Ma non tutti sono d’accordo: Alvaro Ricci, del Pd, ritiene che la questione non sia regionale ma nazionale, ovviamente Ciambella non è d’accordo e ribadisce che la votazione va fatta su scala regionale. Il tira e molla prosegue, con Ricci che conclude duramente: “Se vuole fare questa cosa la faccia ma in silenzio, dato che non porterà a nulla. Senza propagandare. A me non pare che lei ci abbia sempre azzeccato, non ha la veritá in tasca”. Parole dure che costeranno al dem il richiamo della presidente d’aula Letizia Chiatti: “Non è simpatico, la smetta. Questi suoi commenti e le battutine sono fuori luogo e poco carini”. 

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