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LUPI CONTRO CINGHIALI

Cinghiali, l'ipotesi degli esperti: "Sono arrivati in città perché sui Cimini vengono braccati dai lupi"

Dalla Provincia e dal Comune fanno sapere l'ipotesi su cui starebbero ragionando gli esperti

In attesa che comincino gli abbattimenti, i cinghiali continuano a scorrazzare liberamente in città. Ormai, come raccontano alcuni scatti, sono arrivati quasi a piazza del Teatro, in pieno centro storico. In molti, nel corso degli anni, hanno provato a indagare sull’avvicinamento degli ungulati ai centri urbani e le risposte sono molteplici. Tuttavia, le autorità in questi mesi stanno cercando di collegare le migrazioni dei cinghiali a un fenomeno naturale, ossia la presenza dei loro predatori naturali: i lupi.

Fonti della Provincia fanno sapere che l’ente sta cercando di risolvere l’emergenza pulendo le sponde della valle dell’Arcionello che vanno verso i Cimini. Questo perché il parco, in questo momento, è l’habitat naturale dei cinghiali e l’obiettivo è quello di costringerli a tornare su, nel bosco. Sfortunatamente, per il momento il piano non sta funzionando e nelle stanze dell’ufficio Ambiente c’è chi s’interroga sul perché.

Le ipotesi più quotate sono due. La prima è che i suidi, ormai, conoscendo bene la zona che va dal Paradiso all’Ellera e dal Murialdo ai Cappuccini, sappiano dove e come cibarsi senza dover cacciare. E qui subentra il Comune, che ha già cercato di mitigare andando a modificare le modalità di raccolta differenziata nell’area di via Genova. La seconda è che, ad attendere i cinghiali sui Cimini, ci sia un branco di lupi, la cui presenza è stata più volte documentata specialmente negli ultimi mesi. Gli ungulati provano a risalire la montagna ma, nel bosco, la presenza dei predatori li ricaccia a valle. 

Lupi sui Monti Cimini (foto tratte da un video di Enrico Barbini)-2

Uno dei sostenitori della seconda teoria è stato il professor Andrea Amici, uno dei massimi esperti italiani di faunistica nonché docente dell’Unitus. Prima della sua scomparsa, avvenuta a luglio dello scorso anno, Amici, nell’inverno 2021, aveva puntato per primo i fari sulla possibilità che, alla base dello spostamento dei cinghiali a ridosso delle zone abitate, vi fossero i lupi. “Sebbene non risultino casi di predazione su animali domestici o, peggio, sugli uomini, la presenza dei lupi nella zona del comprensorio dei Cimini è ormai acclarata. "È bene ricordare - disse il professore - che il lupo, oltre all’essere umano, è l’unico predatore naturale dei cinghiali. Non è da escludere che, essendo braccati sulla montagna, i cinghiali si trovino in qualche modo costretti a rimanere alle pendici”. Ma questo potrebbe generare un altro problema. “In Italia, dalla fine del secondo conflitto mondiale, non sono stati più registrati casi di attacchi all’uomo da parte dei lupi. Tuttavia è lecito pensare che, a lungo andare, anche loro, a causa della mancanza di prede sui monti, possano decidere di scendere verso la città”. 

A quanto pare, le ipotesi formulate da Amici hanno destato l’attenzione di chi, oggi, si trova a dover fare i conti con la gestione dell’emergenza. Il punto fondamentale è che non esistono numeri certi: secondo le ultime stime, nella zona dell’Arcionello e dei Cimini dovrebbero esserci circa 4mila unità di cinghiali, mentre è impossibile stimare quelle dei lupi. Magari, delle telecamere nascoste potrebbero aiutare.

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