Nuova macchina di santa Rosa, Raffaele Ascenzi: "La dedico a mia madre che mi ha dato le mani"
Gioia ed emozione nelle parole, negli occhi e nei gesti dell'architetto dopo la proclamazione di Dies natalis
All'annuncio di Dies natalis quale nuova macchina di santa Rosa, Raffaele Ascenzi, ideatore del "campanile che cammina" che dal 2024 e per almeno i prossimi cinque anni sfilerà per le vie di Viterbo, porta le braccia al cielo e stringe i pugni. Per esultare ma anche per ringraziare. Nella sala d'Ercole di palazzo dei Priori, quella del consiglio comunale, piena come non mai, è una vera e propria ovazione.
Il volto dell'architetto Ascenzi, che fa tris dopo Ali di luce e Gloria, è un misto di commozione e contentezza. Si alza in piedi tra gli applausi scroscianti della folla e con l'indice della mano destra punta prima davanti a sé e poi al suo fianco. Lì ci sono, rispettivamente, la madre Maria Cristina Caucci e la moglie Valeria Biscetti con i tre figli: Elvira, Rosa e Silverio. Dediche e ringraziamenti sono tutti per loro.
"A mia mamma - dice Ascenzi - che, oltre ad avermi dato la vita, mi ha dato le mani perché lei è una grande artista. Ringrazio la mia famiglia che mi ha sopportato in questo periodo. Progettare una macchina di santa Rosa ti porta ad escludere le altre parti della propria esistenza, e per lunghi mesi non mi hanno visto nemmeno a cena". Poi il "grazie a chi ha lavorato con me e ha contribuito alla realizzazione di questa opera".
Ancora applausi. Ascenzi per ringraziare stringe le braccia a sé come a voler abbracciare tutti. Poi giochi di sguardi. Con gli occhi pieni di gioia ed emozione. "Sono particolarmente orgoglioso", rivela il papà di Dies natalis.