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Matrimoni e unioni civili, il comune spinge per l'ok alle celebrazioni in strutture private

Approvato in commissione il regolamento scritto dai consiglieri Chiatti e Gioiosi. Ora si attende il via libera dal consiglio

Matrimoni ed unioni civili in strutture private, la Commissione ha approvato il regolamento scritto a quattro mani dai consiglieri Letizia Chiatti e Luigi Gioiosi. Nonostante quella delle “case comunali” - siti appunto privati dove poter celebrare i matrimoni - sia una prassi diffusa in tutta Italia, anche in diversi comuni della Tuscia, a Viterbo non c’è stato mai modo di poter dare il definitivo via libera a questa svolta.

Dopo dieci anni di tentativi arenatisi per un motivo o per un altro, ora l’amministrazione Frontini sembra essere in grado di riuscirci. Ora il testo passerà al vaglio del Consiglio, che dovrà decidere se approvarlo o meno. La prima convocazione potrebbe arrivare addirittura entro la prossima settimana, così da velocizzare l’iter normativo e burocratico.

Stando al provvedimento redatto da Chiatti e Gioiosi, bisognerà poi attivare le successive procedure per permettere ai siti interessati di diventare case comunali e, dunque, avere l’abilitazione a poter celebrare matrimoni ed unioni civili. Poi ci sarà un avviso, la manifestazione d’interesse e un albo con tutti i siti, che verrà costantemente aggiornato. Bisognerà provvedere anche alla regolamentazione, presumibilmente con contratti in comodato d’uso.

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