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Martedì, 23 Aprile 2024
IL RACCONTO / Centro Storico / Piazza Dante Alighieri

La rabbia di Giovanni e Federica, multati per essersi seduti vicino la fontana: “8 poliziotti per il verbale, dovremo pagare 100€”

I due ragazzi sono stati sanzionati per non aver rispettato l’ordinanza anti-bivacco, ecco la loro versione

L’ordinanza anti-bivacco emanata dal sindaco Chiara Frontini miete le prime vittime. Il dispositivo, entrato in vigore lo scorso 21 aprile, prevede una multa da 50€ per chi viene sorpreso a stazionare vicino a monumenti e luoghi storici. In neanche un mese, la polizia ha già emesso otto sanzioni, due delle quali stanno facendo molto discutere in città a causa delle modalità utilizzate. Si tratta del caso che vede come sventurati protagonisti Giovanni Maria Izzi e Federica Giarruzzo, giovani viterbesi a cui è stato fatto il verbale per essersi messi a sedere sui gradini della fontana di piazza Dante, peraltro senza acqua da diverso tempo. Ora, a meno che le autorità non decidano di soprassedere, dovranno pagare 100€, metà a testa come imposto dall’ordinanza.

Dopo il racconto di Giovanni, ecco quello di Federica, piuttosto scossa ed amareggiata per quanto accaduto: “Avevo staccato da lavoro poco prima delle 23 e, tornando verso casa, scambio un saluto ed una chiacchiera con un amico che lavora vicino casa mia, a Piazza Dante. Lui pure ha finito il turno. Il bar ormai è pressoché vuoto e sta per chiudere, noi siamo stanchi e non ci va di stare in piedi. In piazza non ci sono panchine, così ci appoggiamo al bordo della fontana, perché sedersi per terra o sul bordo del marciapiede pieno di erbacce spiscettate dai cani ci sembra poco decoroso, almeno per la nostra dignità personale. Siamo lì sereni, parliamo a bassa voce, ci chiediamo come sia andata la giornata, guardiamo una foto di una volpe incontrata su un sentiero, guardiamo foto di albe e tramonti in montagna. Non mangiamo e non beviamo, siamo spesso in silenzio a guardare foto”. Poi accade l’impensabile: “Due jeep della polizia, di cui una in rinforzo da Roma, ci si fermano davanti. Noi continuiamo a guardare le foto, non potendo immaginare minimamente che le forze dell'ordine fossero lì proprio per noi due. Scendono 8 poliziotti dell'unità anti crimine, si avvicinano e ci chiedono i documenti dicendoci ‘Ragazzi scusate ma dobbiamo farvi il verbale. C'è l'ordinanza anti bivacco, non potete stare fermi, seduti sulle fontane’”.

 Federica è spiazzata, così come Giovanni: “Erano le undici di notte, Via Mazzini e Piazza Dante quasi deserte, silenzio ovunque. Ci scusiamo comunque, non ce la eravamo ricordata l’ordinanza. Chiediamo di evitare il verbale, dicendo che ci saremo allontanati subito e che di questa ordinanza non ci eravamo ricordati. Non stavamo facendo niente di male: non stavamo mangiando, bevendo o sporcando la fontana, che comunque è spenta da giorni, è sporca e puzza di marcio, segno di grande decoro pubblico”. Purtroppo, però, i poliziotti non vogliono sentire ragioni. Scattano multa, verbale e, per poco, pure un daspo di due giorni: “Io - dice Federica - vivo a 30 metri da piazza Dante, come sarei tornata a casa? Dove sarei andata a dormire per due giorni? Giovanni lavora a Piazza Dante, come fa ad andare a lavoro se non può avvicinarsi alla Piazza?”. Fortunatamente, la polizia capisce la situazione ed evita il daspo, anche se poi arriva l’avvertimenti: “Firmiamo i verbali, in silenzio. Prima di andare via, l'ispettrice ci dice che, se commetteremo il reato una seconda volta, la multa sarà raddoppiata. Mi viene così spontaneo chiedere - ironizza la ragazza - se per la terza volta, invece, fosse previsto il confino a Santa Barbara”. 

“Siamo increduli, arrabbiati e senza parole. In una piazza deserta, indecorosi. Io mi sento ancora incredula, delusa, maltrattata senza motivo. Ho lo stomaco sottosopra. È vero, abbiamo violato l'ordinanza. Non si può stare seduti sulle fontane e noi c'eravamo, su questo non si discute. Il punto non è questo. Il punto è che ci sono casi e casi, c'è mancanza di decoro e no”. E queste circostanze dovrebbero interpretarla i poliziotti, quelli che li hanno multati: “Prima di fornire alcune persone di divisa e potere e mandarle a sorvegliare il decoro pubblico, gli andrebbero fatti fare un corso di valutazione situazioni, un corso di ascolto, di comprensione delle parole, di compassione ed intelligenza emotiva. Perché forse i signori non immaginano l'impatto emotivo che hanno avuto due volanti dell'unità anticrimine e 8 poliziotti che sono scesi a multare senza possibilità di replica due giovani adulti che non stavano facendo nulla. Non hanno valutano la nostra totale buona fede, tant'è che non ci siamo minimamente preoccupati quando sono arrivati, non pensavamo di stare commettendo un reato, non siamo scappati”. La polizia è inamovibile, sostiene di non poter creare un precedente. E allora Federica risponde: “A volte, creare un precedente significa assumersi la responsabilità con sé stessi e con i propri superiori di non applicare necessariamente un ordinanza che colpisce anche senza ragione d'essere”.

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