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Sabato, 20 Aprile 2024
BATTAGLIA LEGALE / Centro Storico

Patto per la notte, residenti di San Pellegrino pronti a chiedere risarcimento al comune in caso di abolizione

La clamorosa indiscrezione: alcuni residenti starebbero valutando di intraprendere azioni legali contro il Comune nel caso in cui il patto per la notte dovesse essere cancellato

Un boatos clamoroso riecheggia a San Pellegrino: alcuni residenti del quartiere starebbero valutando di intraprendere azioni legali contro il Comune nel caso in cui il patto per la notte dovesse essere revocato dal sindaco Chiara Frontini. E ora la situazione rischia davvero di complicarsi e di diventare incandescente, con Palazzo dei Priori intrappolato tra due fuochi, da una parte il comitato dei cittadini contrari alla movida e dall’altra quello dei titolari dei bar.

Proprio nella settimana in cui la giunta Frontini discuterà in merito alla sentenza della Cassazione (6895/2021) che dichiara illegittimi i regolamenti comunali nei quali sono contenute limitazioni orarie per i bar, come il patto per la notte, arrivano sul tavolo altre due sentenze, stavolta in favore dei residenti. Si tratta di quelle emesse dal Tribunale e dalla Corte d’Appello di Torino, nelle quali i giudici hanno condannato il comune del capoluogo piemontese ad un maxi-risarcimento nei confronti degli abitanti del quartiere San Salvario, disturbati dal troppo rumore della movida notturna. Sulla base di questi due verdetti, alcuni residenti di San Pellegrino si starebbero già muovendo per imbastire una class action contro l’ente di via Ascenzi qualora il patto (che impone ai bar del centro la chiusura all’una di notte) dovesse essere cancellato. 

Il comitato dei residenti di San Pellegrino, di trattare sul prolungamento degli orari di chiusura, proprio non vuole saperne. Alle consultazioni di due settimane fa, i rappresentanti dell’associazione hanno dichiarato inamovibile la loro posizione, rifiutando ogni proposta che contemplasse lo stop ai locali dopo l’una di notte. Fosse per loro, le saracinesche dovrebbero essere abbassate ancor prima della mezzanotte. Il comitato ha anche aderito al Coordinamento Nazionale No Degrado e Malamovida, una sorta di rete della quale fanno parte molti altri gruppi organizzati di cittadini contrari alla movida notturna. Sul sito dell’organizzazione compaiono dei vademecum nei quali si consiglia di registrare video, scattare foto, fare denunce ed esposti nei confronti del Comune nei casi in cui il chiasso dovuto all’apertura dei locali dovesse disturbare la quiete di chi abita in zone adiacenti ai bar. La situazione è davvero esplosiva ed il rischio che la vicenda del patto per la notte sfoci in una serie di azioni legali e class action è concreto. 

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