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Radon, il gas che uccide: concentrazioni record in quattro comuni della Tuscia

Si tratta di un gas naturale e altamente cancerogeno. Nel Lazio raggiunge valori doppi dalle media nazionale e tripli di quella mondiale. È il secondo fattore di incidenza, dopo il fumo, per l'insorgenza di malattie polmonari

Il gas radon è un inquinante presente in natura, impercettibile ai sensi umani, prodotto dal suolo e dalle rocce come effetto del decadimento radioattivo della catena dell’uranio. È il secondo fattore di incidenza nell’insorgere del tumore al polmone, responsabile del 10% dei 30mila registrati ogni anno in Italia, secondo l’Istituto superiore di sanità. E il Lazio ne abbonda, con valori più alti di quelli di qualsiasi altra regione italiana.

Presenza di radon nel Lazio

La presenza di radon si misura in becquerel su metro cubo (Bq/m3, concentrazione di attività del radon). Nelle abitazioni del Lazio il contatore ha registrato una media di 119 Bq/m3. Un dato eclatante se si considera che la media nazionale si attesta sui 70 bq/m3.

Concentrazione di radon, Viterbo provincia peggiore

Roma è la provincia più "virtuosa" del Lazio per presenza del gas naturale nelle abitazioni dei cittadini. I valori medi si attestano sui 96 Bq/m3 mentre superano ampiamente i 100 nelle altre province, con picchi di 144 Bq/m3 a Viterbo e 142 Bq/m3 a Frosinone.

Radon record in quattro comuni della Tuscia

Nel Lazio nove comuni superano la media di 300 Bq/m3. Si tratta di paesi limitrofi ai laghi vulcanici di Bracciano e di Vico o di frazioni dei Castelli Romani o del Frusinate. Quattro di questi comuni sono nella Tuscia.

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Cos'è il Radon, il gas che uccide: nel Lazio concentrazioni record

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