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SANTA ROSA | Raffaele Ascenzi: "Con Dies natalis rivedremo una macchina come quelle viste dai nostri nonni"

L'architetto racconta Dies natalis durante un incontro del Rotary club a cui hanno partecipato anche il vicecapofacchino Camillo Camilli e il presidente del Sodalizio dei facchini Massimo Mecarini. Quest'ultimo, in commissione giudicatrice, afferma: "Pensavo l'avesse realizzata un altro artista"

Avvio emozionante dei Caminetti rotariani 2023/2024 con un tema attualissimo e fortemente sentito in città. Nella sede del Rotary club Viterbo si è svolto "Cambio del ciuffo", l'incontro programmato dal presidente Angelo Landi, inizialmente dedicato a un passaggio di testimone tra il creatore di Gloria, Raffaele Ascenzi, e quello vincitore della prossima macchina di santa Rosa.

Ormai tutti sanno che questo cambio di ciuffo non è avvenuto. O meglio, è restato nelle mani dell'architetto che ha saputo con il suo ingegno e coraggio ancora una volta stupire, giungendo alla realizzazione della sua terza opera d'arte dedicata alla patrona.

Mecarini, Landi, Ascenzi e Camilli-2

È il presidente Landi a salutare e accogliere gli ospiti: l'architetto Raffaele Ascenzi, il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini e il vicecapofacchino Camillo Camilli che, insieme ai numerosi soci, partecipano al saluto alle bandiere. "Il Sodalizio è fondamentale per la festa - ha precisato il presidente Landi -, con i facchini che ne sono il motore e l'architetto che riesce a stupire sempre, andando oltre al punto di arrivo di tutti noi".

Angelo Landi e Massimo Mecarini-2

Concetto confermato da Mecarini: “Soffriamo sempre il passaggio da una macchina all'altra. Lasciamo Gloria con tristezza perché, al momento, sarà difficile rivederla. Rilancio l'appello per il museo o la mostra permanente, è complicato ma speriamo avvenga presto. Lo merita come le altre macchine. Il secondo sentimento è l'amore per Dies natalis, una macchina che ho amato appena vista e non avrei mai ipotizzato potesse essere di Raffaele. Provando a immaginare, ho pensato a un altro artista. Siamo già pronti e torneremo a provare il traliccio, stavolta da piazza del Comune a piazza del Teatro, per verificare i movimenti lungo il Corso, la parte più stretta”.

Angelo Landi e Camillo Camilli-2

Felicità anche per Camilli: “Gioia doppia per me e noi. Sono entrato nel Sodalizio con Raffaele, un fratello. E poi la bellezza di questa macchina che, essendo imponente, un po' ci preoccupa ma riusciremo a portarla per le vie della città”.

Dies natalis ai Caminetti rotariani-2

È il momento del protagonista assoluto, che gioca con lo scambio del ciuffo che non c'è. È ancora lui l'ideatore e racconta come nasce Dies natalis, svelando qualche dettaglio: “Ho pensato alla storia, dal primo baldacchino di cui abbiamo traccia, del 1690, facendo uno studio approfondito su tutti i modelli per omaggiare anche la forza del riconoscimento Unesco. Mi sono reso conto che non tutti conoscono l'origine del trasporto, per questo ho concentrato l'attenzione sul 6 marzo 1251, morte di Rosa e nascita per la chiesa, e la riesumazione del corpo incorrotto sette anni dopo davanti al papa, poi trasportata a spalla il 4 settembre dai cardinali. Quel primo ‘trasporto’ è stato omaggiato nei secoli e abbiamo traccia documentata di 80 macchine, di cui ho analizzato tutti i progetti. L'ispirazione è nata da una di Papini del 1827 dove era raffigurato un uomo con il piccone con dietro papa Alessandro IV: avevo trovato la chiave. Dal corpo di Rosa, il suo Dies natalis, ho avviato l'omaggio della sua ascesa in cielo, fino alla raffigurazione della santa all'interno dell'architettura. L'ultimo a inserirla così fu Paccosi e oggi rivedremo una macchina come quella vista dai nostri nonni”.

Angelo Landi e Massimo Mecarini-3

Uno studio che poi è diventato un progetto da realizzare. E per questo è entrata in funzione la tecnologia, oggi molto più efficace del 2015 quando fu realizzata Gloria. "Abbiamo inserito - spiega Ascenzi - statue raffiguranti i viterbesi che piangono la morte di Rosa e angeli che l'accompagnano in cielo. Tutte le figure umane, scansionate al laser, visto che la tecnica ora lo permette e possiamo puntare alla perfezione. Era fondamentale usare meno persone possibili e soprattutto fidate, altrimenti si sarebbe notato il via vai di ingressi nel mio studio e soprattutto non dovevano parlare, pena l'esclusione del progetto. È un lavoro complesso, che ho maturato nel tempo. Sinceramente 7 o 8 anni fa non lo avrei realizzato, questo era il momento giusto”.

Raffaele Ascenzi e Alberto Grazini-2

Prima dei saluti il picco emozionale: la visione del video di presentazione di Dies natalis che, per l'ennesima volta, ha commosso i presenti e soprattutto Ascenzi che, ancora una volta, si è inchinato alle proprie emozioni e si stringe in un abbraccio liberatorio con il socio Alberto Grazini, altrettanto colpito, mentre tutti i soci, con gli occhi lucidi dall’emozione, applaudono.

Angelo Landi e Massimo Mecarini-3

La serata si è conclusa con lo scambio dei gagliardetti e dell'omaggio agli ospiti del Viterbino griffata Rotary. E foto d'ordinanza con il ciuffo, simbolo dell'incontro e dell'amore della città per i facchini. “Come viterbesi – ha concluso il presidente Landi - siamo fortunati. Abbiamo un artista straordinario che segnerà questa epoca e siamo orgogliosi delle sue idee. Dopo averlo ascoltato e avuto il privilegio di conoscere i dettagli di Dies natalis, dobbiamo diventarne ambasciatori anche perché, ricordate sempre, che la bellezza salva”.

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