rotate-mobile
LA STORIA

Re Carlo nella Tuscia, il ricordo di Lillo Lanzi: "Vi racconto quando ho incontrato e abbracciato il sovrano del Regno Unito..."

Negli anni '90 Carlo Windsor, all'epoca principe di Galles, è venuto più di una volta nella Tuscia: a villa Lante, palazzo Farnese e per Santa Rosa. Durante uno dei suoi viaggi, la visita al museo della ceramica di palazzo Brugiotti

Ha amato la Tuscia re Carlo III. Qui ha trovato condensate tre fra le sue più grandi passioni: l'arte, l'architettura e i giardini rinascimentali. A Viterbo e provincia ha fatto tappa per almeno quattro volte. Tutte agli inizi degli anni Novanta, quando era principe di Galles. Per due volte è stato a villa Lante - scelta come sede dei corsi estivi della sua scuola di architettura -, poi a palazzo Farnese a Caprarola e, nel '93, nel capoluogo per assistere al trasporto della macchina di santa Rosa, che lo estasiò. "Ma in città il sovrano è rimasto affascinato anche dalle zaffere". A parlare è Lanfranco "Lillo" Lanzi, papà del museo di palazzo Brugiotti, oggi museo della ceramica della Tuscia.

Viterbo - Re Carlo al museo della ceramica di palazzo Brugiotti-2

"Re Carlo ha potuto apprezzare queste particolari maioliche, tra le più pregiate e rare del '400, nel 1991 - ripercorre Lanzi -. L'occasione fu un dopo cena, perché all'epoca il museo restava aperto fino a mezzanotte, e ne ho un ricordo bellissimo. Lui restò estremamente soddisfatto nel vedere quelle ceramiche così belle e capì di trovarsi di fronte a qualcosa di raro, come sono le zaffere".

Viterbo - Re Carlo al museo della ceramica di palazzo Brugiotti

Una visita che "fu un vero e proprio evento", per usare le parole dello stesso Lanzi, immortalata in una serie di scatti dove si intravedono anche l'allora prefetto Mario Moscatelli e l'ex sindaco Giuseppe Fioroni. Lanzi conserva quelle foto come fossero reliquie, a partire da quella che lo ritrae mentre stringe la mano al sovrano del Regno Unito, con il quale è stato anche protagonista di un fuori programma che oggi ricorda con divertimento. "Re Carlo si è mostrato molto interessato alle ceramiche e, in particolare, a un piatto di zaffera verde raffigurante un'aquila ad ali aperte. Mentre gliene stavo spiegando la storia - ricorda Lanzi -, non conoscendo le regole del galateo di corte, con spontaneità ho allargato le braccia e lo ho abbracciato".

Viterbo - Re Carlo al museo della ceramica di palazzo Brugiotti

Il gesto provoca l'immediata reazione della guardia del corpo. "Mi ha preso la mano destra e mi ha redarguito dicendo che i reali non si toccano. Il sovrano, invece, non si è minimamente scomposto e abbiamo continuato a parlare del piatto come se nulla fosse - prosegue Lanzi -. Quella sera abbiamo piacevolmente conversato di arte: lui è un vero uomo di cultura.Non ama solo l'arte, ma pure l'architettura e il giardinaggio. Per questo quando è venuto nella Tuscia è stato soprattutto a villa Lante e a palazzo Farnese, dove ci sono due tra i più bei giardini rinascimentali d'Italia".

Viterbo - Re Carlo al museo della ceramica di palazzo Brugiotti

Che re sarà Carlo? "Secondo me - afferma Lanzi - sarà un ottimo sovrano del Regno Unito. Sale al trono a 74 anni, dopo una vita vissuta tra sport, arte e cultura e avendo avuto l'esempio di una madre di quel calibro. Ha una esperienza e un bagaglio di vita internazionali, che gli permetteranno di fare bene".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Re Carlo nella Tuscia, il ricordo di Lillo Lanzi: "Vi racconto quando ho incontrato e abbracciato il sovrano del Regno Unito..."

ViterboToday è in caricamento