Romoli risponde a Frontini: “È lei la vecchia politica, da quale pulpito parla? Le regole vanno rispettate”

Alessandro Romoli risponde a Chiara Frontini, che lo aveva accusato di fare parte della vecchia politica e di aver ostacolato i lavori della conferenza dei sindaci sulla sanità.

“Leggo da carte e documenti - ha dichiarato il presidente della Provincia - che qualcuno vorrebbe attribuirmi la paternità di una presunta congiura, cosa che non corrisponde vero”. Ecco la sua versione: “Senza fare una valutazione politica, ho soltanto ricordato all’assemblea che le istituzioni vivono di regole e che le regole non sono robe da ‘vecchia politica’ ma garantiscono il funzionamento delle istituzioni e la rappresentanza democratica. Ho proposto sull’ordine dei lavori che si sospendessero le attività, che tra l’altro disconoscevamo”. 

Poi il giudizio su Chiara Frontini, inizialmente generoso: “Ribadisco che ho apprezzato la volontà di convocare la conferenza dei sindaci, è un atteggiamento apprezzabile e necessario per riprendere le attività di cogestione e pianificazione con la Asl. Ma prima va ricostruita la consulta nella quale devono transitare i provvedimenti prima dell’assemblea dei sindaci. Ho chiesto allo stesso sindaco di Viterbo di farsi promotrice, guardando agli equilibri politici che oggi esistono”. Tutti i sindaci presenti hanno votato e dunque condiviso all’unanimità: “Eravamo tutti d’accordo”, ha detto Romoli. 

Poi, però, l’attacco: “Da quale pulpito arriva la predica. Forse è lei (Frontini, ndr) che appartiene alla vecchia politica e ai vecchi modi di fare politica. Se c’è un regolamento bisogna rispettarlo. Tra l’altro non c’erano provvedimenti da votare ma era solamente un focus sull’attività della Asl nel territorio”. La posizione di Romoli peró resta invariata: “Andava tutto filtrato e ragionato prima dalla consulta dall’organo ristretto, che l’avrebbe poi portata in assemblea. Altrimenti facciamo approfondimenti senza senso”.