Catrame al posto dei sampietrini: ennesima "pecionata" per le vie del centro | FOTO
L'ultimo scempio che imbruttisce le vie del centro storico in piazza delle Erbe e via Mazzini
Quattro giorni fa è stato il momento dell’ennesima pecionata per le strade del centro storico. In via Mazzini, un tempo cuore pulsante della città vecchia, qualcuno ha ben pensato di sostituire i consueti sampietrini con l’asfalto. Ancora una volta un durissimo colpo in un occhio che imbruttisce le vie del centro, già oggi impelagato in uno stato comatoso sempre più irreversibile. Una settimana fa è invece stato il turno della centralissima piazza delle Erbe, tra il Corso, via Roma e via Saffi, anche qui via i sampietrini e dentro l’asfalto. Se possibile, addirittura in maniera ancor più grossolana. Una vergogna senza fine e anche senza origine, perché è impossibile capire chi abbia autorizzato queste porcherie.
Queste macchie nere tra i sampietrini non solo creano un effetto estetico orrendo, ma sono anche ripugnanti dal punto di vista del lavoro fatto in sé per sé: i cubetti in porfido sono stati divelti senza alcun senso, “alla carlona”, come direbbero i nonni viterbesi. Ed il vuoto, sempre senza nessun criterio da rispettare, è stato colmato con una bella colata di asfalto nero. Una vera e propria schifezza, senza dilungarsi oltre. Maltrattare e deturpare in questa maniera il manto stradale del centro storico è un gesto che crea nocumento alla città stessa, che agli occhi dei turisti fa una figuraccia, e alle attività presenti nelle vicinanze. Un atto sconsiderato, da chiunque sia stato autorizzato, che contribuisce al degrado di tutto ciò che si trova all’interno delle mura.
Non è ancora chiaro se il Comune abbia in qualche modo preso coscienza delle due situazioni di piazza delle Erbe e via Mazzini, certo è che residenti e imprenditori sono infuriati. E, sui social, danno la colpa alle ditte private che hanno operato gli scavi per le infrastrutture telefoniche e il cablaggio della fibra ottica. Se così fosse, il sindaco Frontini ha un’arma per difendersi: sanzionare chi ha fatto quelle porcherie. Il consiglio comunale, all’inizio di settembre, ha infatti approvato la norma che obbliga le ditte preposte a ripristinare le strade a regola d’arte al termine degli scavi. Prima di settembre, il Comune non poteva difendersi in alcun modo, perché nessuno aveva pensato di normare. “Questa disposizione sarà applicata con vigore”, ha detto il 13 settembre la prima cittadina. E allora, questo è il momento di farlo senza esitazioni.