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Venerdì, 19 Aprile 2024
CAMBIA IL NOME E L‘EVENTO SI FA / Centro Storico

Viterbo in fiore, città e associazioni fanno fare retromarcia al sindaco: nasce "San Pellegrino in f... esta"

Dopo due giornate concitate, alla fine il comune fa dietrofront e accetta la proposta di 23 associazioni: ristoratori, sindacati, albergatori, associazioni cattoliche ed Arcigay

Tutto in un giorno, o meglio, in una notte. Viterbo in fiore si farà, ma con un altro nome: “San Pellegrino in f… esta”. Dopo l’iniziale no, motivato dalle scarse disponibilità economiche, alla fine il Comune fa retromarcia e accetta proposta avanzata da 23 associazioni tra cui sindacati, ristoratori, albergatori, formazioni ecclesiastiche e Arcigay. Praticamente un’unione trasversale, si direbbe. A quanto pare, ci sarebbero pure le date.

“30mila euro sono troppo pochi per organizzare un evento degno delle aspettative”, aveva confidato a ViterboToday un membro della maggioranza di Chiara Frontini. Per questo, l’amministrazione aveva inizialmente scelto di far saltare l’evento, che non si tiene in città da più di tre anni. Non appena le intenzioni di Palazzo dei Priori sono state rese note, nella notte tra sabato e domenica, un gruppo di cittadini ha deciso di prendere in mano la situazione e cercare di convincere il sindaco a fare mancia indietro. Capeggiate dalla Pro Loco e da Teatraedro, una ventina di associazioni hanno ideato “San Pellegrino in f… esta”, con tanto di logo. Prima proprietari di ristoranti e bed and breakfast, poi - per dirne qualcuna - Confartigianato, Tuscia in bio, Eta Beta Odv, gruppo scout Viterbo 1, associazione Univercity,  Slow food Viterbo e Tuscia, Aucs onlus, Viterbo Lgbt, Peter Boom associazione Arcigay Viterbo, Cooperazione contadina, parrocchia Santa Maria Nuova, arciconfraternita del Gonfalone Viterbo. La richiesta fatta all’ente, chiaramente, era quella di patrocinare l’evento. 

E, nel giro di 24 ore, “San pellegrino in f… esta” - stando a quanto riportato dagli organizzatori - ha convinto Frontini a fare retromarcia e dare l’okay. Nelle giornate del 29-30 aprile e 1 maggio. "Grazie al sindaco per aver accolto questa proposta così estemporanea, così di pancia, così folle ma anche così sentita. L’idea ce l’abbiamo in testa. Sarà una festa. A colori. Nei prossimi giorni metteremo a punto con il Comune modalità e dettagli".

“Pensavamo eventualmente - spiega la Pro Loco - di fare un'iniziativa in un altro momento, perché eravamo convinti che si sarebbe realizzato San Pellegrino in Fiore e non sapevano se le due cose potessero essere compatibili. Nessuno sapeva nulla. Alla notizia che San Pellegrino in Fiore o Viterbo in Fiore non sarebbe stata fatta, l'idea è stata condivisa e abbracciata subito da imprenditori e cittadini. Perché tra di noi funziona così. Ci conosciamo tutti. Ci parliamo. Ci incontriamo. Ci confrontiamo. In una manciata di ore sono avvenuti il contatto con l'amministrazione e quasi in contemporanea la pubblicazione delle dichiarazioni di Silvio Franco. E allora siamo usciti alla scoperto, chiedendo pubblicamente al Comune collaborazione e sostegno. Anticipando la data. Per la città. Mettendoci al servizio della città”.

E, a chi muove delle perplessità sulle tempistiche, la Pro Loco risponde così: “Nessuno prima stava lavorando a quest'idea. Nessuno. Nè in collaborazione nè in contrasto. Che ci si creda o no, il logo è stato elaborato in mezz'ora sistemandolo in una chat dove ognuno metteva un suggerimento partendo da un'idea iniziale. Non siamo realtà carbonare. Noi siamo realtà cittadine che da tanti anni lavorano alla luce del sole. E chi conosce ognuno di noi lo sa benissimo. Sa benissimo l'entusiasmo e l'amore che di anima”. La manifestazione sarà apolitica (e ci mancherebbe, viene quasi da dire, dato che non si capisce cosa abbiano in comune la politica ed un evento floreale): “Abbiamo messo subito un paletto. Che questa manifestazione fosse apolitica. Perché vogliamo siano rappresentati tutti. Tutti. Da domani, sperando di poter lasciare alle spalle chiacchiere e un'acredine che, aldilà di torti e ragioni, avvelena la città, si inizierà a lavorare. Con gioia e spirito di condivisione. Lasciamo ad altri tutto il resto. Perché di questo c'è bisogno. Di questo tutti abbiamo bisogno. Di questo ha bisogno chi organizza. Di serenità. Di uno spirito gioioso. Perché nessuno ci paga. La moneta di scambio per tutti noi è l'amore e la voglia di stare insieme e di fare qualcosa di bello di buono e di vero per la nostra città e chi verrà a visitarla”.

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