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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Viterbo in fiore non si farà: "Ennesima mazzata all'offerta turistica e culturale della città"

L'amministrazione si dice costretta a dover fare a meno della manifestazione anche quest'anno. L'attacco del consigliere Micci (Lega): "L'assessore allo Sviluppo economico cosa ha fatto in questi otto mesi?"

La città dei papi anche quest'anno dovrà fare a meno di Viterbo in Fiore, da sempre una delle manifestazioni più importanti del capoluogo che nel tempo è uscita dai confini del solo quartiere medievale coinvolgendo gran parte del centro storico e trasformandosi in Viterbo in Fiore. Se negli ultimi due anni la manifestazione è stata rinviata per cause di forza maggiore imposte dalla pandemia da Coronavirus, per quest'anno le cause vanno ricercate nei tempi ristretti e soprattutto nella mancanza di soldi. Slitta tutto al prossimo anno, o almeno di spera.

Affondo contro l'amministrazione da parte di Andrea Micci, consigliere comunale della Lega. "Insediati a giugno 2022 non riescono a programmare nemmeno maggio 2023: salta Viterbo in Fiore, che avrebbe potuto riprendere la tradizione di San Pellegrino in Fiore, una manifestazione seguitissima e dall'indubbio richiamo turistico. E, invece, ennesima mazzata all'offerta turistico - culturale della città. Un'amministrazione che voleva fare della programmazione la sua bandiera, non riesce nemmeno a governare il presente. Dopo la prova disastrosa del Natale, Viterbo in Fiore nemmeno provano a farlo. Dalle dichiarazioni di Silvio Franco alla stampa non ci sarebbero né soldi né tempi. Vorremmo chiedere al responsabile dello Sviluppo economico cosa ha fatto in questi otto mesi seduto sul suo scranno di assessore se, evidentemente, non ha programmato nemmeno gli appuntamenti più importanti in calendario della città nel primo anno del mandato Frontini.

Sentir dire oggi - prosegue Micci - che per Viterbo in Fiore non ci sono i soldi, da un'amministrazione comunale che ha buttato al vento circa 500mila euro  per il Natale, con i risultati sotto gli occhi di tutti, per non parlare dei budget stellari spesi sulle mostre, sa un po' di ridicolo. Ci sembra che nel programma elettorale di Frontini ci sia un eterno futuro che, pare, abbia qualche difficoltà a diventare presente. La sindaca racconta oramai da mesi un "domani" che, temiamo, per cinque anni non sarà mai l'"oggi". Ogni giorno ci vengono raccontati scenari avveneristici, ma il presente è tutta un'altra storia: il nulla. Lo stato di emergenza è finito da un pezzo, ma a palazzo dei Priori continua: l'emergenza di un governo cittadino in mano a chi, a mio avviso, dovrebbe forse dedicarsi a qualche altra cosa, non all'amministrazione della città".

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