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Alla scoperta delle meraviglie del territorio, torna la Scarpinata della Tuscia

Il 28 maggio la settima edizione della manifestazione. Tre percorsi (uno dedicato anche ai disabili) per conoscere Viterbo, Celleno, Graffignano e i loro territori

Alla scoperta della Tuscia e delle sue meraviglie naturalistiche, architettoniche e gastronomiche. Il 28 maggio torna la Scarpinata della Tuscia, con la sua settima edizione, che tocca i territori di tre comuni: Viterbo, Celleno e Graffignano. "Una manifestazione - spiega la sindaca del capoluogo Chiara Frontini - che punta al turismo lento e al benessere della persona anche attraverso lo sport, alla conoscenza degli ex comuni e che è assolutamente inclusiva". Quest'anni, infatti, ai tradizionali due percorsi (uno più lungo e un altro più breve) si aggiunge quello di "Filippo", dal nome di un amico della Scarpinata, diversamente abile, che lo ha ispirato permettendo la partecipazione all'iniziativa anche a chi è in carrozzina o handbike. "Sarà un'esperienza meravigliosa - sottolinea l'assessore allo Sport e al Benessere, Emanuele Aronne -. Un evento che guarda a tutti".

Oltre al capoluogo, la Scarpinata toccherà pure i territori di Celleno e Graffignano. "Il cammino - evidenzia il sindaco di Celleno, Marco Bianchi - passerà anche per angoli nascosti non molto conosciuti ai più". Graffignano è una delle novità di questa settima edizione della manifestazione: il comune new entry. "Riteniamo - dice il sindaco Paolo Rossi - che fare rete e collaborare sia fondamentale per una provincia che punta sempre più ad allontanarsi da un turismo mordi e fuggi. Si sa, l'unione fa la forza".

Promotrice dell'iniziativa è l'associazione Tuscia trekking experience, di cui l'assessora Katia Scardozzi ha sottolineato "la cura e l'amore che da anni hanno per il territorio". Attorno all'associazione ruotano tantissime realtà viterbesi per la buona riuscita della Scarpinata. "Tra i nostri obiettivi - afferma Raffaele Friggi, preside di Tuscia trekking experience - c'è anche quello di far conoscere sempre di più il territorio a chi lo vive e a chi viene da fuori, dando pure prova di accoglienza. Le iscrizioni da parte di chi viene da fuori, come Firenze, Bologna e da tante regioni non limitrofe alla nostra, aumentano di anno in anno. A loro noi sveliamo luoghi da scoprire dal punto di vista naturalistico, architettonico e pure enogastronomico".

Tre i percorsi a cui ci si può iscrivere, o attraverso il sito tusciatrekkingexperience.it o presso il negozio Runnner in via del Campo scolastico a Viterbo. Quello più impegnativo è lungo 34 chilometri. "Tutti partono e arrivano a Grotte Santo Stefano - svela Mirco Lupino, segretario di Tuscia trekking experience -. Attraverso sentieri, strade sterrate e mulattieri si arriva a Celleno e nel castello al borgo fantasma ci sarà un primo ristoro per gustare le prelibatezze del territorio. Poi a Roccalvecce, la perla della Teverina, con palazzo Costaguti, e Sant'Angelo. Nel paese delle fiabe ci sarà un nuovo ristoro. Dopo Graffignano, con un altro ristoro all'ombra di palazzo Baglioni, inizierà la parte più wild nel bosco dell'Ombrone. Saranno tre chilometri nella natura incontaminata, attraverso un corridoio interamente ricoperto dalla vegetazione. Poi tappa al parco del Santissimo Salvatore, nostro luogo del cuore, Montecalvello, Vallebona e infine nuovamente Grotte Santo Stefano".

Rispettivamente di 15 e 12 chilometri, invece, il percorso breve e dello di "Filippo". "Il primo - continua Lupino - va direttamente da Grotte al parco del Santissimo Salvatore per poi toccare Montecalvello e Vallebona. Quello di "Filippo" ricalca il percorso più corto con meno sentieri per renderlo maggiormente percorribile a chi è in carrozzina o handbike".

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