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ELEZIONI AMMINISTRATIVE / Sutri

Sgarbi si ricandida a Sutri e spacca il centrodestra: la Lega lo segue, FdI e FI no

Vittorio Sgarbi scioglie la riserva e si ricandida a sindaco di Sutri. Centrodestra diviso

Sottosegretario alla Cultura nel governo Meloni, assessore alla Bellezza a Viterbo, pro-sindaco a Urbino, consigliere regionale in Lombardia, presidente della Fondazione Ferrara Arte, del Mart di Trento, del Mag di Riva del Garda e della Gypsotheca del Canova, commissario per le Arti di Codogno.  Questi solo alcuni degli incarichi, istituzionali e non, di Vittorio Sgarbi, l’uomo più poliedrico della politica italiana. Una sfilza di ruoli - alcuni dei quali non retribuiti, come a Viterbo - ai quali, dal 2018, si è aggiunto anche quello di primo cittadino a Sutri, comune della Tuscia da 6mila abitanti.

Il mandato sutrino di Sgarbi termina quest’anno, esattamente il 14 maggio, primo dei due giorni in cui nel paese viterbese si andrà al voto per le amministrative. Sino a ieri, il critico ha meditato a lungo sul da farsi: ricandidarsi a Sutri oppure ad Arpino, luogo in provincia di Frosinone? Alla fine, l’opzione scelta è la prima. Sgarbi si ricandiderà da sindaco uscente, nessun trasloco in Ciocaria. 

Una decisione di cuore, come confermato da lui stesso: “Immagino quella città dove sono stato sindaco - ha detto ai microfoni dell’Agi - in mano di chi potrebbe venire dopo di me con il senso di affidarla ai barbari. Provo una grande tenerezza per Sutri, e quindi ho la sensazione che forse sia utile che io rimanga. Temo che abbandonare Sutri sarebbe come mandare un bambino all'orfanotrofio”. 

Ma c’è un problema, grosso. Mentre Sgarbi era in fase decisionale, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno ufficializzato l’appoggio a Matteo Amori, candidato andato più volte in contrasto con il sottosegretario negli ultimi anni. Ed ora, il ritorno di fiamma sgarbiano agita il centrodestra, che si divide. FdI e FI da una parte, lui e la Lega dall’altra. “Ci sono personaggi - ha proseguito all’Agi - che non si capisce come possano anche pensare di candidarsi, senza esperienza, senza cultura, senza storia”.

Come preventivabile, l’annuncio di Sgarbi - che dovrebbe arrivare in giornata attraverso un comunicato stampa -, unito alle dichiarazioni forti ma generiche sugli avversari, ha creato scompiglio all’interno della coalizione che, adesso, rischia di nuovo di spaccarsi nella Tuscia e correre separata. La mossa del professore ha sparigliato le carte, cogliendo di sorpresa sia i meloniani che i berluscones. Nel frattempo, oltre alla Lega, anche Lillo Di Mauro - suo vicesindaco - dovrebbe confermare il sostegno a Sgarbi.

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