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Non solo calcio, il comune rilancia anche gli sport minori: prendono il volo grazie ai soldi del Pnrr

L'amministrazione punta su basket, pallavolo, nuoto, baseball, rugby e non solo

Prima della pandemia, i sondaggi rilevavano che, su 68mila abitanti, a Viterbo ci fossero quasi 24mila sportivi. Un numero, rapportato alla popolazione, che proietta la città dei Papi nel mondo dei poli sportivi italiani. Gli sport più praticati sono naturalmente il calcio, la pallavolo, la pallacanestro, il tennis e l’atletica leggera. Ci sono poi gli sport forti per tradizione, come il nuoto, e quelli in ascesa, ad esempio il padel. 

Come nel resto della Regione e d’Italia, il calcio è nettamente la disciplina con più tesserati, sia tra i più giovani che tra gli adulti. Sotto, via via, tutti gli altri. Ecco perché, a volte, si usa il termine “sport minori” quando si parla di tutto ciò che si trova al di fuori del football. Tuttavia, complice la pandemia e la crisi generale, a Viterbo il calcio - dopo aver raggiunto, nel biennio 2010/11, il suo picco massimo d’iscritti - è calato e di molto. Oltre al Covid, i fattori che si celano dietro al declino del pallone italico sono soprattutto la carenza di strutture all’avanguardia (sono tanti i campi in terra battuta e con le tribune fatiscenti) e gli scarsissimi investimenti. Ne hanno giovato su tutti la pallavolo e il basket, che però condividono gli stessi problemi relativi alla mancanza di spazi adeguati dove svolgere le attività.

Il Comune di Viterbo, da sempre vagamente indifferente alle sorti dello sport locale, sull’onda dell’entusiasmo per la pioggia di contributi del Pnrr, ha annunciato di voler stanziare delle cifre a sostegno del settore, un tempo delubro di svago e felicità ed oggi intrappolato in una decadenza apparentemente senza fine. Sono pronti, infatti, la bellezza di otto milioni per l’ammodernamento delle infrastrutture sportive sparse sul territorio cittadino.

Viterbo - Sport - Calcio - Stadio Enrico Rocchi-3

2 di questi saranno destinati al calcio, nello specifico allo stadio Rocchi, per l'efficientamento energetico, migliorie estetiche, tecnologiche e, soprattutto, il ritorno della storica tribuna Pratogiardino. Il tutto nella speranza che la difficile situazione della Viterbese - oggi ultima in Serie C - non permanga nel futuro. In quel caso, non è da escludere che l’impianto possa passare nelle mani del Monterosi, in continua salita al contrario dei cugini gialloblù.

Piscina comunale-2

Poi c’è il nuoto, la cui federazione (la Fin) vede da sempre Viterbo come una sua roccaforte. La piscina comunale, che ai tempi di Giovanni Arena sindaco rischió di far cascare l’amministrazione di centrodestra, sarà oggetto di un intervento da un milione e mezzo di euro. Il progetto esecutivo è ai dettagli, mentre manca l’autorizzazione sismica. A marzo 2023 sarà aggiudicata la gara.

PalaMalè-2

Capitolo basket, con il PalaMalè, casa della Stella Azzurra e delle Ants. Nonostante sia il più grande impianto indoor della città, con oltre 2200 posti, le criticità sono notevoli: il parquet è usurato, la struttura dei posti a sedere va rivista e, prima di tutto, il riscaldamento interno è mal funzionante. Del resto, il Palazzetto è stato inaugurato nel lontano 1983 e le migliorie, oggi, sono obbligatorie. Un restyling completo, in un colpo solo, potrebbe dare lustro a due discipline, il basket e la pallavolo. Infatti, anche il Tuscania Volley (oggi spostatosi a Montefiascone) potrebbe tornare a giocare le proprie gare casalinghe a Viterbo. Ma potrebbero beneficiarne anche il futsal e il pugilato, che necessitano anch’essi di un immobile all’altezza per fare passi avanti. L’importo dei lavori si aggira intorno al milione di euro, il progetto è vicino all’esecutività e non mancano autorizzazioni. Anche qui, entro marzo di quest’anno sarà aggiudicata la gara.

Dulcis in fundo, 2 milioni per il polo sportivo di Santa Barbara. Camposcuola, dunque atletica, campo da rugby e da baseball. Il campo sportivo Domenico Mancinelli, che inizialmente doveva essere un gioiellino della Fidal, è ostaggio del logorio: gli spogliatoi sono ai limiti del praticabile, la tribuna coperta inizia a manifestare i segni del degrado e pure le attrezzature hanno bisogno di essere aggiornate. Salto in lungo, corsa, marcia, lancio del giavellotto: queste le discipline che possono essere praticate oggi. Le basi per offrire all’utenza un centro versatile ci sono tutte, ma serve una ristrutturazione totale. Altrettanto vale per il Sandro Quatrini, che si trova a pochi metri di distanza. Se il rugby, che a Viterbo comunque gode di un seguito non indiscreto grazie alla Union, intende affermarsi, urgono ritocchi estetici e tecnici. Infine, il baseball. Il Giancarlo Massini, terza struttura del polo, oggi ospita i Rams Viterbo, pionieri di questa materia nell’alto Lazio. Tra le loro fila sono nate ben tre giocatori viterbesi di successo: Claudio, Alessandro e Francesco Vaglio. Se si vuol continuare la tradizione, senz’altro servono miglioramenti al contesto generale. I lavori al polo partiranno a breve, la gara difatti è già stata bandita. 

Emanuele Aronne-2

Non più solo calcio, sarà uno sviluppo complessivo di tutto il settore sportivo viterbese. O meglio, questo è il grande augurio di appassionati e politici. La vera sfida, come confessato da Emanuele Aronne (non a caso, architetto di professione ma ex arbitro di Serie A di Basket), sarà mettere a terra questi soldi e costruire qualcosa che possa essere quanto di più innovativo possibile. 

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