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Giovedì, 25 Aprile 2024
LA RICETTA DI CHIARA

Talete in crisi, la soluzione di Frontini: "Piano di risanamento e ricapitalizzazione, noi coerenti contro la privatizzazione"

La sindaca rivela i contenuti della relazione su Talete fatta dal comune e propone le sue "ricette"

No alla privatizzazione, sì alla ricapitalizzazione. Non un capriccio ma una scelta ponderata, per il sindaco Chiara Frontini. Ieri, in Consiglio, la prima cittadina ha di nuovo esposto il suo pensiero a riguardo dell’affaire Talete, ormai leitmotiv di questa stagione politica. Non un no assoluto all’ingresso di un socio privato all’interno della Spa, come spiega lei stessa: “La nostra non è una posizione aprioristica contro i privati, bensì un ragionamento economico fondato. Stando alla nostra relazione - letta in aula -, si rischia di vendere a prezzo di favore il 40% delle quote societarie. In poche parole, si andrebbe a vendere una fetta importante di Talete sul mercato ad un prezzo che potrebbe essere di gran lunga inferiore a quello reale”.

Lei, fa sapere, è convinta ci siano delle discrepanze tra la versione dell’amministratore unico e la reale situazione economico finanziaria dell’azienda: “È stato fatto più volte riferimento ai rincari energetici, ma ora la situazione è cambiata rispetto all’estate appena passata. Certo, la crisi non è totalmente rientrata ma si è ammorbidita, quindi la relazione presentata da Genova va chiaramente rivista ed aggiornata. Il Comune ha tenuto una posizione seria, sono aumentati energia e costi di gestione ma noi pretendiamo di vedere un piano risanamento. Se la società versa in difficoltà economico finanziarie, se ci sono tutti questi investimenti annunciati come quelli del Pnrr, se c’è anche in ballo la potenziale vendita delle quote, noi vogliamo vedere in che stato è la società. Qualunque sia la decisione, sia la ricapitalizzazione o la privatizzazione, la situazione deve essere cristallina e chiara”.

“Da quando ci siamo insediati - ha proseguito Frontini - è evidente a tutti gli interlocutori l’interesse che abbiamo riservato a Talete, esprimendo in maniera chiara la nostra volontà di mantenere la gestione in pubblico. La due diligence ha per noi un’importanza notevole e, per noi, l’attenzione alla fragilità economica della partecipata, di cui siamo soci di maggioranza relativa, è massima, perché la riteniamo strategica e da valorizzare”. Ed ecco, dunque, le possibili soluzioni: “Le dinamiche non sono state analiticamente affrontate dalla società, si è spinto troppo sulla privatizzazione senza valutare il piano di risanamento o altre alternative possibili. Presentare al Collegio sindacale un piano di risanamento e rilancio è un obbligo e, come ho già detto, chiediamo che l’adeguamento tariffario venga contenuto là dentro. Deve essere questo il presupposto. Anche per quel che riguarda i problemi di cassa, il privato non è l’unica soluzione. Una banca è ben disposta a tale ipotesi, ma anche di fronte ad un piano di risanamento con annessa ricapitalizzazione non storcerebbe il naso. L’insolvenza ha radici profonde, non inizia un paio di anni fa. La morosità non è cominciata ieri, siamo arrivati a quasi 24 milioni e non si riesce a riscuotere”.

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