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La Tari per quest'anno non aumenta ma occhio ai b&b: "Pagheranno come le case"

In seconda commissione al voto il regolamento della Tari: via libera al blocco degli aumenti per il 2023 ma attenzione alle strutture ricettive

La Tari, per quest’anno, non aumenterà nemmeno di un centesimo. In seconda commissione, ieri, la maggioranza del sindaco Frontini ha approvato il blocco degli aumenti e la tassa, dunque, resta ferma attorno ai 360 euro. Questo perché, nel corso degli aggiornamenti normativi, il Comune ha stanziato alcuni fondi da bilancio per mantenere anche quest’anno la tariffa di quello passato. Anche se, per bocca degli stessi amministratori, l’imposta aumenterà negli anni successivi. Del resto, sono aumentati di pari passo i costi dei servizi. 

Una scelta non banale quella di palazzo dei Priori, considerando che Viterbo è tra le prime città italiane in cui l’aumento della tassa sui rifiuti è stato più doloroso per i cittadini. Come rivelato da un recente studio della Uil, tra il 2021 e il 2022, la Tari nella città dei Papi è aumentata del 29%. Si è passati da 280 euro a 361, niente male se si guarda la media nazionale, ferma invece al 3,7%.

La minoranza si è astenuta, anche perché diversi punti del regolamento hanno destato la perplessità di Pd, FdI e Lega. In particolare, il Carroccio nutre dei dubbi sulla posizione dei bed and breakfast, de facto equiparati alle abitazioni. “Le attività di b&b - spiega il leghista Andrea Micci a ViterboToday - saranno assimilate alle utenze domestiche e gli si chiederà di comunicare il numero dei posti letto, poi sarà calcolata ed applicata la Tari”.

Micci fa un esempio per rendere l’idea: “Se ho due stanze, dunque quattro posti, e mi calcolano la tariffa residenziale su 4 persone e sui metri quadri, è come se io avessi la struttura occupata 365 anno e avessi una famiglia a colazione, pranzo e cena. È davvero iniquo - conclude il consigliere - e dovrebbero prevedere delle agevolazioni, perché così l’imposta non è equa”.

Tuttavia, l’attuale metodo è sicuramente migliorativo rispetto a quello precedente, dato che prima si partiva da un calcolo standard di occupanti pari a 8 unità su base annua, indipendentemente dalla capienza della struttura. Insomma, poteva andar decisamente peggio. 

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