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Torre civica: apertura bloccata da una ex edicola, ma il mutuo da 300mila euro continuano a pagarlo i viterbesi

La surreale vicenda della torre civica: chiusa da anni ma con un mutuo già acceso per la sua riapertura, che rischia di non avvenire mai

Lo skyline di Viterbo tira e non poco. Lo si è scoperto con il tutto esaurito all’inaugurazione della ruota panoramica, quando quasi mille viterbesi hanno affollato Pratogiardino per gustarsi il panorama della Città dei Papi dall’alto. Tuttavia, c’è un luogo che potrebbe - anzi, può -  offrire uno spettacolo migliore, peccato che sia caduto in disgrazia da ormai tantissimi anni: la Torre Civica di piazza del Comune. 

Vanta diversi nomi: Torre dei Priori, in riferimento all’omonimo palazzo oggi sede del Comune, dei Monaldeschi o dell’Orologio, chiara allusione al grande oriolo posto a metà della struttura. È antica, la torre, basti pensare che venne eretta nel 1489. Ma soprattutto alta, ben quarantaquattro metri. Dieci in più della ruota panoramica. Dalla cima si può ammirare tutto il centro storico, con i tetti delle case, le mura, le altre torri e tutto quello che c’è fuori. Sarebbe in poche parole il punto più alto della città e, rendendolo fruibile in cambio di un biglietto d’ingresso, il Comune incasserebbe centinaia di euro per dare respiro alle casse. Ma è purtroppo chiusa al pubblico. Da anni. Considerando le caratteristiche, il recupero della Torre potrebbe non avere solo un’importanza turistica: c’è infatti un progetto per l’adeguamento sismico della stessa.

Nel 2019, la maggioranza dell’allora sindaco Arena ha approvato un emendamento al bilancio firmato dal pentastellato Massimo Erbetti, nel quale era prevista l’accensione di un mutuo da 300mila euro per far tornare la torre visitabile. L’assessore dell’epoca, Laura Allegrini, sposó la causa, presentando gli interventi da fare all’interno della struttura. Anche la Soprintendenza si disse favorevole e, nel 2020, tutto sembrava esser pronto per partire. Ma di mezzo ci si è messo il Covid, che ha fatto fermare l’opera con le quattro frecce. Il mutuo, però, è stato acceso lo stesso e il Comune, tramite alcune delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno, lo sta pagando.

Adesso siamo nel 2023, il Covid non c’è più ed è pure cambiata amministrazione. Eppure non si smuove nulla e la Torre continua a restare chiusa ed inaccessibile. Questo per colpa di un’ex edicola, come spiega Erbetti: “Al momento tutto è fermo perché purtroppo il locale alla base della torre (la ex edicola di giornali, ndr) che dovrebbe essere adibito a biglietteria, non è di proprietà del comune e si erano attivate le procedure per acquistarlo. A quanto pare, però, questa piccola spesa di pochissime migliaia di euro non vuole essere affrontata e tutto è rimasto fermo”. Tutto, tranne il mutuo. Quello il Comune continua a pagarlo. Un grande spreco, considerando anche che, mettendo in vendita biglietti per residenti e turisti, in pochi anni si potrebbe anche rientrare dalle spese effettuate. 

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