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Venerdì, 19 Aprile 2024
TRASVERSALE

Via libera alla Orte-Civitavecchia, sconfitte le resistenze ambientaliste: entro giugno gara d’appalto

La Conferenza dei servizi da l’okay al completamento della Trasversale, anche il Governo è d’accordo

Falco grillaio, tracciati multicolore, verdi e viola, una sfilza di ricorsi al Tar, i tentennamenti dei vari Governi e l’opposizione forte delle associazioni ambientaliste. Una storia travagliata, quella della Trasversale, ormai prossima al definitivo lieto fine. Il 20 gennaio, la Conferenza dei servizi ha infatti dato il definitivo via libera al completamento (il tratto che dovrebbe collegare direttamente Monte Romano a Civitavecchia senza dover passare per il paese) dell’opera. Entro giugno, la gara sarà bandita. Il progetto prevede una bretella di circa 5 km che passerà a nord del centro abitato di Monte Romano, con un costo complessivo di circa 285 milioni di euro, per arrivare alla casa cantoniera vicino al confine territoriale con Tarquinia.

Ci siamo, dunque. Ma è bene ricordare tutte le peripezie affrontate negli ultimi 40 anni, le quali hanno impedito che la Trasversale fosse completata in tempi ragionevoli. La strada statale 675 Umbro-Laziale - questo il suo vero nome - è nata ufficialmente negli anni ‘60. L’idea, al tempo, era quella di collegare il porto di Civitavecchia alle industrie di Rieti, per poi raccordarsi alla Adriatica, che arriva fino alle Marche, per la precisione ad Ancona, altra località portuale. L’infrastruttura era considerata, durante la Prima Repubblica, strategica e di vitale importanza sia per l’import che per l’export dei prodotti italiani. Tuttavia, nonostante le premesse, per anni la Trasversale è rimasta una grande incompiuta, forse la più grande della storia d’Italia.

Il tratto Orte-Viterbo fu finanziato sul finire del ‘75, mentre quello che doveva arrivare a Vetralla solo nel 2011, quasi quarant’anni dopo. Poi vide la luce, nel 2018, il collegamento Cinelli-Monte Romano, dove ancora oggi si interrompe la superstrada. Nel 2015 il Governo Renzi avvió le procedure di via per l’ultimo tratto, quello da Monte Romano a Civitavecchia, ma le associazioni ambientaliste (tra cui il Wwf) si opposero duramente, presentando ricorso al Tar. Il tracciato verde, che si estendeva nella valle del Mignone, venne bocciato dal Tar. Anche a causa della presenza nell’area del falco grillaio, ormai stanziatosi nella zona per nidificare, e di una riserva naturale.

L'iter per il completamento è ripreso nell'aprile 2021, quando il Governo Draghi ha commissariato l’opera. Ma il tracciato verde non poteva in alcun modo essere costruito e, così, ne venne fuori un altro, quello viola, datato 2004 e condiviso anche dagli ambientalisti. I Ministeri Ambiente e della Sicurezza Energetica, oltre a quello della Cultura, lo scorso 3 gennaio hanno ratificato il provvedimento di compatibilità ambientale. Con quel documento, si è dato il via al primo stralcio del completamento della Trasversale. Più di mezzo secolo dopo che la prima pietra venne poggiata. 

La Conferenza dei servizi, il 20 gennaio, ha infine dato l’ultimo okay, prevedendo anche che la gara d’appalto sarà bandita entro il giugno di quest’anno. Eppure, la storia infinita della Trasversale potrebbe non finire qui: gli ambientalisti, malgrado siano stati accontentati sul tracciato viola, non sono ancora convinti. I comitati sostengono che l’Anas non abbia ancora messo a disposizione del pubblico un documento nel quale venga assicurato che l’opera verrà completata riprendendo per intero il tracciato viola. Infine, mancherebbe - secondo le associazioni - la valutazione di incidenza del percorso.

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