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IL DOPO SANTA ROSA

Attacco a Sodalizio e capofacchino, il consigliere rimette le deleghe: "Sfogo personale ma toni non consoni al ruolo"

Il consigliere di maggioranza Eros Marinetti si scusa con Sandro Rossi e il Sodalizio dei facchini dopo il duro attacco del 3 settembre

"Rimetto nelle mani della sindaca la delega alla Protezione civile e porgo le mie scuse al Sodalizio e al capofacchino". È quanto fa sapere Eros Marinetti, consigliere comunale di maggioranza, dopo l'attacco a Sandro Rossi e al Sodalizio dei facchini per aver protestato contro il piano sicurezza che sabato, sera del trasporto della macchina, avrebbe lasciato diversi spazi vuoti lungo il percorso.

L'attacco di Marinetti è arrivato proprio il 3 settembre tramite un post su Facebook, poi rimosso. "Il capofacchino Sandro Rossi ha minacciato di non far passare la macchina di santa Rosa. È ora di fargli capire che la lobby del Sodalizio deve chiudere per sempre. La macchina è dei viterbesi e lui non comanda un cazzo. La sicurezza delle persone non è cosa da poco e l'ignoranza e burinaggine dimostarta da lui non è degna della devozione per la santa ma solo di un pensiero personale (e non dei viterbesi) che deve cessare per sempre. Spero che qualcuno prenda seri provvedimenti affinchè certe minacce di "fare come cazzo ce pare" finiscano per sempre. Molti veterani non c'erano chiediamoci perchè. Evviva santa Rosa".

Oggi l'epilogo, con tanto di scuse. "In merito al post pubblicato sabato sera, ci tengo a precisare che si è trattato di un pensiero espresso a titolo puramente personale. Per questo, poco dopo, il post è stato rimosso. Uno sfogo che non si confà a un nuovo metodo di governo cittadino imperniato sulla condivisione e lo spirito di comunità. Continuando a ritenere inopportuno quanto accaduto, rimetto nelle mani della sindaca la delega alla Protezione civile e porgo le mie scuse al Sodalizio e al capofacchino per i toni espressi, che non sono consoni al ruolo ricoperto e allo sforzo che tutta la maggioranza, in primis la sindaca, sta facendo per ridare dignità alle istituzioni che abbiamo l’onore di rappresentare".

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