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Martedì, 23 Aprile 2024
CRONACA

Infermiere aggredito a Belcolle: preso a ceffoni dal compagno di una paziente che pretende un ricovero più rapido

Necessario l'intervento dei carabinieri. Il sanitario ferito fa parte della Croce rossa da cui, tramite il presidente Marco Sbocchia, è arrivata una dura condanna: "Episodio di estrema gravità, questa escalation di violenza è preoccupante"

Aggressione ai danni di un infermiere fuori dal pronto soccorso di Belcolle. È successo nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 17 settembre, quando il compagno di una paziente avrebbe preteso dal sanitario in servizio sull'ambulanza un ricovero più rapido, quindi un codice di triage superiore rispetto a quello assegnato alla donna. Ricevuta una risposta negativa, l'uomo si sarebbe scagliato contro l'infermiere prendendolo a ceffoni. Sul posto sono stati fatti intervenire i carabinieri che, dopo aver bloccato l'uomo, l'hanno identificato. Il sanitario, invece, che fa parte dell'equipaggio della Croce rossa di Viterbo in servizio di emergenza-urgenza 118, è stato sottoposto a tac dopo l'aggressione.

Condanna del presidente provinciale

Il presidente provinciale della Croce rossa di Viterbo, Marco Sbocchia, nel commentare l’episodio ha affermato: "Esprimo vicinanza al nostro infermiere e a tutto l’equipaggio di volontari che ieri è stato coinvolto in questo episodio di estrema gravità. Sono ormai anni che in tutta Italia siamo spettatori di una preoccupante escalation di violenza e aggressione contro sanitari e soccorritori, spesso per i motivi più futili ed incomprensibili. Speravamo che il nostro territorio ne fosse indenne, ma a quanto pare non è così".

Non è la prima aggressione

Solo pochi giorni fa, sempre al pronto soccorso di Belcolle, questa volta nella sala d'attesa, una giovane donna ha dato in escandescenza.
La Croce rossa italiana monitora il fenomeno tramite l’osservatorio nazionale sulle aggressioni al personale sanitario e volontario e sensibilizza le comunità con la campagna “Non sono un bersaglio”, per riaffermare i principi inizialmente sanciti delle convenzioni di Ginevra e successivamente ripresi da norme nazionali in merito alla neutralità del personale che presta soccorso in ogni tempo.

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