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GIUDIZIARIA

Concorso Asl truccato, mistero sugli originali delle prove scritte

Nuova udienza del processo che vede la Asl di Viterbo parte civile. Ascoltata una funzionaria dell'azienda sanitaria di Latina: "Ho lavorato solo sulle prove"

Mistero sugli originali delle prove scritte del concorso in forma aggregata tra le Asl di Viterbo, Frosinone e Latina. Ieri nuova udienza del processo a carico di Claudio Moscardelli, ex segretario provinciale del Pd di Latina, di Claudio Rainone, ex dirigente dell'azienda sanitaria pontina, e del funzionario Mario Graziano Esposito. Le accuse vanno dalla corruzione al falso alla rivelazione di segreto d'ufficio, contestate a vario titolo.

Sul banco dei testimoni la responsabile del reclutamento del personale della Asl di Latina, citata dalla difesa: "Erano arrivate oltre 150 richieste di accesso agli atti - ha detto in aula la funzionaria, come riporta LatinaToday - e per rispondere mi sono basata sulla documentazione fornita da Esposito. Era lui che stampava le schede delle prove di esame dal suo computer, gli originali cartacei io non li ho mai visti". 

La funzionaria Asl ha, inoltre, spiegato di aver preso servizio soltanto dopo l'espletamento dei concorsi e di essersi limitata a rispondere ai molti partecipanti che chiedevano l'accesso agli atti e la possibilità di visionare la propria scheda e la valutazione ottenuta.

Sentito in aula anche il legale dell'azienda sanitaria di Latina, l'avvocato Massimo Valleriani. Nel rispondere alle domande ha ricordato di essersi occupato dei tre ricorsi presentati al Tar da altrettanti candidati che contestavano le modalità della prova scritta – affidata dalla Asl a una società esterna – e alcune domande inserite nella scheda. "Ho esaminato i verbali del concorso – ha sottolineato Valleriani – soltanto in relazione ai motivi di impugnazione. In alcuni ricorsi si parlava del fatto che alcuni commissari d'esame erano legati da rapporti con i partecipanti".

Il concorso pubblico per titoli ed esami era finalizzato alla copertura a tempo indeterminato di 23 posti di collaboratore amministrativo professionale categoria D. Dopo una serie di denunce per gravi irregolarità, è diventato oggetto di un'inchiesta della procura di Latina poi sfociata nel processo che vede costituite otto parti civili. Due candidate escluse, le Asl di Viterbo e Frosinone, la Regione Lazio, il comune di Latina, l'associazione antimafia Antonio Caponnetto e Confconsumatori Lazio Aps.

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