A Mammagialla il 49esimo detenuto morto in Italia: "Dignità e sicurezza valgono anche in carcere"
Il Grido di Massimo Costantino (Fns Cisl Lazio): "Servono urgenti e radicali interventi perché il personale è stremato"
Riceviamo e pubblichiamo da Massimo Costantino, segretario Fns Cisl Lazio
Torna alla ribalta il problema di detenuti morti in carcere, questa volta in quello della casa circondariale di Viterbo. Si tratta del 49esimo deceduto che interessa le carceri d'Italia.
La situazione è sempre più drammatica, si rischia il collasso del sistema penitenziario. Il sovraffollamento e la gravissima carenza degli organici, connotato dalla drammaticità degli eventi, sta compromettendo seriamente l'ordine e la sicurezza di tale sede. Il numero del personale di polizia penitenziaria previsto in pianta organica a Viterbo è di 343 unità ma ne risultano amministrate 296 mentre quelle effettive sono 260, di cui in servizio sono solo 201 unità.
Fns Cisl Lazio non è più disponibile ad assistere e a subire il degrado che vive il sistema penitenziario, poiché non esiste civiltà in un paese che non si occupa del fatto che regole minime di dignità e sicurezza sono valori unici che valgono anche all'interno dei penitenziari.
Ci siamo stancati di urlare e protestare solo con l'amministrazione penitenziaria, che ha le proprie colpe ma che come i suoi dipendenti, come i poliziotti penitenziari, è probabilmente vittima del totale disinteresse di chi, invece, potrebbe intervenire e non lo fa.
La Fns Cisl Lazio grida basta. Basta con istituzioni che ignorano che una società con un sistema penitenziario così ridotto hanno anche esse una parte di responsabilità, fosse anche solo per quanto non fanno minimamente per cambiare la situazione.
Per la Fns Cisl Lazio, invece, occorrono urgenti e radicali interventi perché il personale è stremato e così non si può continuare. Basta con le passerelle. Servono ora, come non mai, solo atti concreti. Dalle condizioni delle carceri si misura il grado di civiltà della nostra Repubblica ma non occorre dimenticare che chi opera nei penitenziari deve poter lavorare in serenità e questo non risulta ad oggi e purtroppo non compreso da chi, invece, dovrebbe intervenire e risolvere la problematica.
Occorre, pertanto, intervenire con determinazione e subito con nuove assunzioni sia per la polizia penitenziaria, nei vari ruoli, che per i direttori penitenziari per il settore minorile, i cui corsi attualmente in atto termineranno non prima di ottobre 2023. Occorre garantire e porre in sicurezza il personale di polizia penitenziaria dato che la responsabilità è in capo al datore di lavoro e alla stessa amministrazione ed è bene ricordare che con tutto ciò non è mai mancato da parte della polizia penitenziaria è la dedizione a svolgere il proprio mandato istituzionale, garantendo la sicurezza non solo delle carceri ma di tutta la comunità.
Per la Fns Cisl Lazio servono ora come non mai solo atti concreti.
Massimo Costantino
Segretario Fns Cisl Lazio