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MAXI INDAGINE

"Sei indagato per pedopornografia"... e chiedono soldi con una finta mail della polizia: nella banda anche un uomo di Viterbo

Il 66enne di Viterbo è indagato insieme ad altre quindici persone. In soli due mesi sono riusciti a racimolare mezzo milione di euro

In due mesi sono riusciti a racimolare mezzo milione di euro inviando migliaia di e-mail in cui millantavano una indagine per pedopornografia e abusi su minori. Finte e-mail, ovviamente, che firmavano a nome delle forze dell'ordine. Nella banda c'è anche un uomo di Viterbo, ora indagato.

Come funzionava la truffa

La polizia postale ha smantellato una organizzazione dedita alle truffe online. Una banda composta da sedici persone che avrebbero inviato migliaia di e-mail millantando indagini per pedopornografia e abusi sessuali su minori. Al messaggio di posta elettronica veniva allegata una lettera con le riproduzioni false delle firme del capo della polizia, del comandante generale dei carabinieri e del direttore del servizio di polizia postale. Ma anche i loghi delle forze di polizia e dei ministeri dell’Interno e della Difesa italiani, affiancati a quelli dell'Europol e dell'Interpol. Nel documento la minaccia di inoltrare le "prove" ad un non ben specificato procuratore e ai media, con l'invito a fornire giustificazioni entro 72 ore. All'interno sarebbe stato presente anche un numero di telefono a cui avrebbero risposto i membri dell'organizzazione che, durante il colloquio, avrebbero indotto le persone a versare del denaro su conti correnti o carte prepagate al fine di evitare la (finta) indagine. Così facendo la banda in soli due mesi - quelli di giugno e luglio - è riuscita a racimolare ben mezzo milione di euro.

La banda

Ora i membri del gruppo sono tutti indagati. Gli investigatori hanno ricostruito che a capo ci sarebbe stato un nordafricano originario della Nigeria ma residente a Brescia. Sotto di lui tre informatici e altre sedici persone intestatarie o prestanome di conti correnti e carte. Tra questi ultimi figurerebbe anche un uomo di 66 anni residente a Viterbo ma di Roma. L'organizzazione è stata smantellata al culmine di una maxi indagine della polizia postale coordinata dalle procure di Brescia e di Vicenza. Scattata in primavera, è culminata nei giorni scorsi con una serie di perquisizioni in diverse città di Italia tra cui Milano, Torino, Pescara, Trieste, Venezia e Roma.

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