L'INTERVISTA | Intervista a Rocco Mastroianni comandante provinciale Vigili del Fuoco a Viterbo

Una stagione estiva impegnativa, quella appena passata, per il corpo dei Vigili del fuoco che dal 1 luglio ad oggi sono stati impegnati in circa 320 interventi su incendi boschivi nella provincia di Viterbo. Arrivato da Roma al comando di Viterbo circa due mesi fa, il comandante provinciale Rocco Mastroianni, entusiasta delle attività svolte dal comando di Viterbo, racconta nella seguente intervista le novità introdotte nella campagna antincendi e alcune curiosità sulle attività dei Vigili del fuoco.

Comandante, rispetto alle scorse stagioni nella campagna antincendi sono state inserite novità?

La vera novità inserita quest’anno è l’utilizzo dei droni: che servono per verificare e fare delle valutazioni in tempo reale rispetto alla situazione. L’inserimento di questa tecnologia nel nostro lavoro è stata importante e si è dimostrata efficace perché consente di vedere da vicino gli incendi che si sviluppano in basso, anche in un fitto bosco, in maniera molto più precisa e puntuale rispetto alla visione che può offrire l’elicottero. Inoltre una volta che il grosso delle fiamme è stato domato il drone ci permette di capire quale sviluppo può avere un eventuale focolaio non del tutto spento senza doverci avvicinare troppo al fuoco.  I droni ci offrono una visione completamente diversa rispetto alle altre tecnologie in passato utilizzate. Siamo certi che questa novità l’anno prossimo verrà implementata perché davvero funzionale al nostro servizio.

A livello organizzativo invece ci sono stati dei cambiamenti vista l’intensa attività?

A livello organizzativo il piano della campagna antincendi non ha subito variazioni rispetto alle passate stagioni. Quello che ha però caratterizzato la stagione estiva 2022 è stata la maggior richiesta di mezzi aerei, a causa del fatto che abbiamo avuto giornate veramente intense dal punto di vista degli incendi. Prima di arrivare al comando di Roma mi occupavo della formazione di elicotteristi e di tutti gli equipaggi degli elicotteri. Gli elicotteri regionali che vediamo sorvolare i nostri cieli normalmente vengono dal reparto di volo di Ciampino (Roma) dove convivono elicotteri di nuova generazione, i nuovi 139 che riescono a caricare a bordo fino a 10 unità di personale, con elicotteri più vecchi e piccoli. Sono naturalmente tutti dotati di verricello per permettere ai soccorritori di scendere rapidamente a prestare soccorso sia in terra che in mare.

Elicottero, Canadair quando e come avviene la scelta?

E’ interessante capire che quando c’è un incendio boschivo sul posto abbiamo un Direttore Operazioni di Spegnimento che ha una adeguata formazione per capire la tipologia di incendio a cui si trova di fronte. La scelta del mezzo da richiedere, elicottero o canadair, si fa sulla base di valutazioni fatte sulla zona in cui si trova l’incendio. Sostanzialmente il Canadair ha una gettata diffusa e può imbarcare fino a 6mila litri di acqua, quindi va usato lontano dai centri abitati, mentre il getto dell’elicottero è mirato e arriva ad un massimo di mille e 500 litri.

Dal fuoco all’acqua. Ci dà qualche dato sulla vostra attività di presidio delle acque territoriali?

Quest’anno abbiamo presidiato solo le spiagge di Montalto di Castro. Con l’ausilio delle moto acquatiche siamo di supporto alle azioni di salvataggio dei bagnanti al mare. Ogni giorno, durante la stagione estiva, due o tre dei nostri uomini sono impegnati sul litorale per questo tipo di interventi che facciamo in collaborazione con la Capitaneria di Porto. Per quanto riguarda invece le acque dei laghi di Bolsena e Vico è il personale di Gradoli ad intervenire in caso di necessità con un’imbarcazione che abbiamo nel piccolo rimessaggio di Capodimonte. Nella stagione appena finita abbiamo registrato 4 interventi sui laghi e 17 salvataggi al mare.