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LOTTA AL DEGRADO / Carmine - Salamaro

Dalle siringhe alle grotte diventate rifugio dei senzatetto, "viaggio" nel parco del degrado a due passi da valle Faul

I volontari dell'associazione il Cinghiale bianco hanno trovato di tutto nel parco che poi hanno ripulito

Il parco Gilberto Pietrella, sebbene sconosciuto ai più, è uno dei luoghi più suggestivi di Viterbo. Stiamo parlando di un grande spazio verde appena fuori le mura, anzi, sotto, che ospita grotte, cascate e addirittura un fiume. Forse, proprio a causa dell’anonimato in cui è caduto negli ultimi anni, il parco oggi versa in uno stato pietoso, letteralmente inghiottito dal degrado urbano e sociale. Ieri mattina, i ragazzi dell’associazione il Cinghiale bianco hanno deciso di rimboccarsi le maniche per ridargli un po’ di dignità.

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Armati di guanti, scope e sacchi, i volontari hanno prima ripulito quasi tutta la zona di porta Faul: il parcheggio esterno, il cippo commemorativo dei martiri delle Foibe, strada Bagni e, come detto, parco Pietrella. Proprio in quest’ultimo chi puliva ha rinvenuto di tutto: siringhe, grotte trasformate in alloggi per barboni, sedie, carrozzine, armadi, materassi, televisori e tanto altro. Uno spettacolo davvero deprimente, considerando che il luogo in questione è attaccato alle mura medievali cittadine.

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In particolare, quello che ha colpisce di più sono i rifiuti ingombranti, smaltiti abusivamente, che ora sono stati inglobati dalla natura e sono incastonati nella parete rocciosa che affaccia sull’Urcionio. Semmai dovessero essere tolti da lì, probabilmente tutto franerebbe. Giusto per rendere l’idea del tempo trascorso. Purtroppo nel letto del fiume c’è finito di tutto e di più: da piccoli oggetti ad armadi, materassi, frigoriferi e televisori. Per non parlare delle siringhe, utilizzate dai tossicodipendenti per le iniezioni endovena, e delle grotte, riconvertite a residenza da clochard e vagabondi. Non mancano neanche strumenti probabilmente utilizzati da una ditta per il carotaggio e abbandonati da anni sul terreno, la data scritta su uno di essi riporta l’anno 2018. A completare il desolante quadro, infine, l’erba alta, altissima.

GALLERY | L'associazione Cinghiale bianco pulisce parco a due passi da valle Faul

Quelli del Cinghiale bianco hanno raccolto più immondizia possibile, ma ci sono dei rifiuti che richiedono l’intervento di una squadra di esperti. Il degrado urbano e sociale ha preso controllo di quest’area, bella ma abbandonata a se stessa, che rischia di finire in mano a quelli che sui social - e non solo - vengono chiamati “gli zozzoni”.

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