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Giovedì, 25 Aprile 2024
LA CITTA' IN FESTA

Processione della Santissima Liberatrice, nonostante la bomba d'acqua Viterbo rinnova il voto alla Madonna

La violenta grandinata che si è abbattuta sulla città nel pomeriggio non ha impedito le celebrazioni del 28 maggio

"Porteremo la Madonna in chiesa a tutti i costi". Queste le parole pronunciate da portatori e figuranti del corteo storico della Santissima Liberatrice alle autorità, che chiedevano se fossero disponibili a proseguire con la processione. E così è stato. Nonostante la violentissima bomba d'acqua che si è abbattuta sulla città, la piccola macchina a spalla con l'iconografia della Vergine è stata trasportata fino alla chiesa della Trinità, come impone la tradizione. Uno sforzo incredibile che lo stesso vescovo Orazio Francesco Piazza ha elogiato pubblicamente prima della messa, plaudendo il gesto dei facchini.

Madonna Liberatrice

Le celebrazioni erano cominciate alle 17:30 in piazza del Comune con il saluto del sindaco Chiara Frontini e del priore Giuseppe Scalella  dell'ordine costantiniano. Mentre quest'ultimo stava per concludere il suo intervento, una copiosa pioggia ha bagnato il centro storico, con i fedeli che si sono andati a riparare sotto i portici di Palazzo dei Priori. Lo stesso hanno fatto i facchini con la macchina, adagiata lentamente di fronte all'ingresso del cortile. Per tentare di scacciare l'acquazzone, la folla ha iniziato ad intonare canti religiosi come l'Ave Maria.

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Le preghiere inizialmente non hanno sortito l'effetto sperato, anzi. Poco dopo, infatti, le gocce si sono trasformate in grandine, tra lo stupore generale. Alla fine, però, è tornata la quiete e la processione, dopo un rapido consulto, è potuta partire dal Comune alla volta di San Faustino. A passo spedito, il lungo corteo ha raggiunto il punto d'arrivo sotto la pioggia. Prima di giungere alla chiesa della Trinità, in via Santissima Liberatrice - che prende il nome proprio dalla festa - i residenti hanno lanciato petali dalla finestra, dando ulteriore carica simbolica al momento.

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"Vivo per la prima volta questa emozione - ha detto in chiesa il vescovo Piazza - e colgo la determinazione, il non rassegnarsi, uno spirito che mi piace vedere e che dobbiamo utilizzare perché le avversità della vita sono dietro l'angolo. All'improvviso, come oggi, arriva la grandinata ma la determinazione, la volontà e le motivazioni forti non possono essere fermate, soprattutto quando abbiamo deciso di vivere come espressione profonda della nostra identità. Se è vero che le sorprese e le complessità della vita generano dentro fi noi dubbi e perplessità, costringendoci a dover contate sulle nostre energie, è altrettanto vero che affidarsi in Dio diventa risorsa".

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"Nel 1503 - ha concluso invece il sindaco Frontini - ci fu un patto tra le famiglie viterbese, con un lungo corteo di fanciulli vestiti di bianco che portarono palme d'ulivo preceduti dallo stendardo della Liberatrice. Noi oggi siamo qui per riconoscere la dignità del rapporto tra religione e civiltà che può contribuire ad innalzare il livello del vivere umano. Ispirandosi ai perenni valori cristiani, la società viterbese ha sempre espresso il meglio di sé stessa. Questi voti sono l'omaggio che porgiamo alla Liberatrice dei viterbesi".

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