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CARABINIERI / Soriano nel Cimino

Dopo 23 anni il "maresciallo" Lonero lascia Soriano nel Cimino: conferita la cittadinanza onoraria

Gesto di riconoscenza nei confronti dell'operato del luogotenente dei carabinieri, prossimo a trasferirsi nel capoluogo

Conferita la cittadinanza onoraria di Soriano nel Cimino al luogotenente carica speciale Paolo Lonero, comandante della stazione carabinieri. Ieri sera da parte dell'amministrazione comunale. L’iniziativa del sindaco Roberto Camilli, condivisa all’unanimità dal consiglio comunale con delibera del 18 novembre, ha voluto rappresentare il senso di riconoscenza dei sorianesi nei confronti dell’operato del luogotenente, prossimo a trasferirsi dal borgo dei Cimini al capoluogo.

Un lavoro più che ventennale quello di Lonero a Soriano. Da quel 23 agosto 1999, che lo ha visto giovane comandante lì dove per caso anche suo padre Salvatore, tanti anni prima, seppur per un breve periodo, aveva prestato servizio da carabiniere.

Cittadinanza onoraria al luogotenente Paolo Lonero

Nativo di Solarino (Siracusa), il luogotenente Lonero ha vissuto a Soriano con la moglie Federica, vi ha visto crescere i figli, contribuendo giorno dopo giorno alla tutela dei suoi abitanti in innumerevoli riservate storie personali e momenti pubblici della vita cittadina. I sorianesi lo sanno: quella del “maresciallo” Lonero è stata una presenza costante, vigile, ferma ma umana e autentica, nelle emergenze e nelle occasioni di festa, fatta di prossimità alle famiglie e di tanti risultati operativi.

Basti pensare alle indagini che i carabinieri di Soriano, con i colleghi di Viterbo, hanno sviluppato nel 2011 in accordo con la procura contro il traffico illecito di sostanze stupefacenti e anabolizzanti, episodi di estorsione, usura, rapina, furti aggravati, sfruttamento della prostituzione, arrestando 40 persone e denunciandone in stato di libertà altre 14.

Si pensi all’operazione di servizio coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma che nel 2016 ha portato all’arresto di 16 persone e alla denuncia in stato di libertà di ulteriori 11 indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, sequestro di persona, estorsioni e lesioni personali dolose.

Si pensi, per non tornare troppo indietro nella memoria, all’arresto di tre persone ritenute responsabili dell’omicidio dell’agosto scorso o alla denuncia di quanti ritenuti autori di recentissime truffe ai danni di pensionati. Conseguimenti di squadra, con le altre articolazioni dell’Arma della Tuscia, di rete, nella costante, rispettosa e proficua collaborazione con enti, parrocchie e associazioni.

Alla cerimonia di conferimento del titolo, molto partecipata, in presenza del prefetto Antonio Cananà, del comandante provinciale carabinieri, colonnello Massimo Friano e del comandante provinciale della guardia di finanza, colonnello Carlo Pasquali, del sostituto procurato Michele Adragna, cittadini affezionati tra i superiori e i colleghi, segno vivido del legame tra i carabinieri e il territorio.

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