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TRADIZIONI / Soriano nel Cimino

LA TRADIZIONE | Acceso il Sacro fuoco nel piccolo borgo sui Cimini

Il piccolo comune ha anticipato tutti festeggiando Sant'Antonio Abate nella serata di sabato 14 gennaio

Ha illuminato e scaldato la piazza l'imponente "Fuoco di Sant'Antonio" che è stato acceso sabato sera a Soriano nel Cimino. Il piccolo borgo sui Cimini ha anticipato tutti festeggiando Sant'Antonio Abate nella serata di sabato 14 gennaio. Il comitato ha preparato come da tradizione la grossa catasta di legna che ha ricalato il freddo pomeriggio invernale.

Le celebrazioni

Protettore degli animali, sia domestici che selvatici, il santo è considerato fondatore del monachesimo cristiano e primo degli abati e la Chiesa in occasione delle celebrazioni, che solitamente sono fissate il 17 gennaio di ogni anno, benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. Proprio per queto particolare tipo di celebrazione Sant'Antonio Abate è anche chiamato Sant'Antonio del Fuoco.

Soriano nel Cimino- sacro fuoco

La tradizione

La tradizione di benedire gli animali nasce in realtà nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da donare all'ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant'Antonio.

A partire dall'XI secolo gli abitanti delle città si lamentavano della presenza di maiali che pascolavano liberamente nelle vie e i Comuni si incaricarono allora di vietarne la circolazione ma fatta sempre salva l'integrità fisica dei suini "di proprietà degli Antoniani". Per questo motivo Sant'Antonio Abate a volte viene raffigurato accanto a un maiale con una campanella collo.

Sacro fuoco Soriano nel Cimino.jpg 1

La storia del santo

L'uomo sarebbe nato in Egitto intorno al II secolo dopo Cristo da agiati agricoltori cristiani, secondo la storia, ed è rimasto orfano prima dei vent'anni con un ingente patrimonio.  Antonio avrebbe però abbandonato tutto per seguire la vocazione e diventare un eremita.

Sono tante le leggende che si narrano su Sant'Antonio Abate, tutte collegate alla sue molteplici raffigurazioni. Fin dalle immagini più antiche, infatti, la rappresentazione del santo prevede alcuni simboli come la Croce a Τ , il tau dell'alfabeto greco, sulle vesti o all'apice del bastone; una campanella; un maiale o un cinghiale accanto; il libro delle sacre scritture, generalmente aperto; il fuoco sul libro o ai piedi, a ricordare la protezione del santo sui malati del cosiddetto "fuoco di Sant'Antonio", ovvero l'herpes; il serpente, schiacciato dal piede; la corona del Rosario, in mano o pendente dal bastone e l'aquila, ai piedi.

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