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Una discarica di rifiuti inerti in una ex cava a Civita Castellana, il comune: "Siamo contrari"

Presentata richiesta di autorizzazione da un'azienda. L'assessore all'Ambiente Carrisi: "L'amministrazione sta adottando ogni iniziativa tesa alla salvaguardia del territorio"

Una discarica di rifiuti inerti a Civita Castellana. Una Via, ossia una Valutazione di impatto ambientale, è stata presentata alla Regione Lazio e pubblicata sull'albo pretorio del comune di Civita Castellana per chiedere l'autorizzazione alla realizzazione in località San Silvestro, in una cava dismessa negli anni '90 nella frazione di Borghetto.

La notizia ha allarmato residenti, agricoltori e titolari di aziende biologiche, agriturismi e ristoranti della zona. Ma anche il Pd, che ha chiesto l'immediato insediamento di una commissione comunale, Rifondazione comunista e il comitato Tevere-Falisco.

A presentare la richiesta di autorizzazione è stata un'azienda privata che, nella Via, fa sapere che il vuoto da riempire è di circa mille metri cubi. Per le operazioni di recupero, inoltre, serve un piazzale attrezzato impermeabilizzato di circa 5mila metri quadrati. "Il problema del suo ritombamento - si legge nella Via - è finalizzato al recupero morfologico del territorio e alla ricomposizione nel contesto agricolo locale e porta alla necessità di reperire notevoli volumi di materiali".

Ma quale è la posizione dell'amministrazione comunale? La spiega l'assessore all'Ambiente Massimiliano Carrisi. "Mi preme ricordare, come premessa imprescindibile, che l'amministrazione Giampieri ha tra i suoi obiettivi principali dichiarati quello della salvaguardia dell'ambiente, del paesaggio, della tutela del territorio e del patrimonio naturale oltre che quello del recupero di porzioni di aree del territorio secondo i principi della sostenibilità ambientale. La difesa del suolo e il contrasto a ogni forma di inquinamento ambientale costituiscono, pertanto, la strada maestra da seguire".

Entrando nel "merito del procedimento di valutazione di impatto ambientale pervenuto dalla Regione Lazio, avente a oggetto il "recupero morfologico di una pregressa attività estrattiva mediante l'attivazione di una discarica di rifiuti inerti, recupero ambientale e impianto di frantumazione", l'ufficio comunale preposto - afferma Carrisi -, per quanto richiesto dalla Regione Lazio, è già al lavoro per la disamina degli elaborati tecnici trasmessi e per la formulazione delle conseguenti osservazioni critiche. L'amministrazione comunale sta adottando ogni iniziativa tesa alla salvaguardia del territorio anche attraverso il coinvolgimento nel procedimento di valutazione di impatto ambientale della fondazione Biodistretto della via Amerina e delle Forre quale ente del terzo settore che persegue i medesimi obiettivi di tutela e valorizzazione del territorio, nonché di promozione del recupero ambientale delle aree di escavazione dismesse. 

Preciso - prosegue Carrisi - che, unitamente al sindaco Luca Giampieri, appena ricevuti i documenti dalla Regione Lazio, ho immediatamente contattato la fondazione Biodistretto della via Amerina e delle Forre alla quale è stata inoltrata una richiesta formale di partecipazione nel procedimento di valutazione di impatto ambientale, anche alla luce della normativa regionale di settore. Il Biodistretto ha recepito positivamente tale richiesta, mostrando fin da subito la completa e totale disponibilità, tanto che già in data 24 febbraio è giunta all'ente comunale una nota ufficiale indirizzata al sindaco in cui si afferma che "il Biodistretto della via Amerina e delle Forre si dichiara favorevole a collaborare e supportare il comune di Civita Castellana nel procedimento di valutazione di impatto ambientale avviato dalla Regione Lazio in merito al recupero morfologico di una pregressa attività estrattiva, mediante l'attivazione di una discarica di rifiuti inerti, recupero ambientale e impianto di frantumazione nel comune di Civita Castellana in località San Silvestro". 

Come già anticipato dal sindaco Giampieri, chiarisco - conclude Carrisi - che eventuali recuperi ambientali dei siti estrattivi potranno essere effettuati solamente a fronte della presentazione di progetti di recupero incentrati sullo sviluppo di fonti rinnovabili, ovvero su azioni di recupero aderenti ai principi della sostenibilità ambientale".

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