Al museo di palazzo Doebbing ora c'è la "Sala Domenico Antinori": "Un tributo alla preziosa eredità che ci ha lasciato"
Una sala del museo di palazzo Doebbing a Sutri è stata intitolata al 22enne morto in un incidente stradale con la moto
Al museo di palazzo Doebbing a Sutri ora c'è la "Sala Domenico Antinori", intitolata al ragazzo di 22 anni morto in un incidente stradale con la moto sulla Braccianese a Manziana. "E, se camminando per il museo di palazzo Doebbing, un raggio di sole entrerà dalle finestre, è il sorriso di Domenico Antinori, che ieri accendeva queste stanze e oggi illumina la Tuscia", si legge sulla targa apposta ieri pomeriggio durante una cerimonia intima e carica di commozione a cui hanno partecipato amici, familiari e parenti.
Nel museo di palazzo Doebbing Domenico lavorava. "Non capita spesso - sottolinea il sindaco Matteo Amori anche a nome di tutta l'amministrazione - di incontrare un ragazzo così giovane con una passione per l'arte grande come quella che aveva Domenico. Era bravissimo nel suo lavoro e ascoltarlo era un incanto. Sapeva conquistare tutti con la sua preparazione, la sua semplicità e la sua rara educazione. Domenico con la sua semplicità e la sua gentilezza ci ha insegnato a essere persone migliori".
"Siamo uniti - prosegue Amori - in un forte abbraccio a suo papà Albino e a suo fratello Matteo, con cui siamo orgogliosi di poter collaborare. È a loro che siamo grati per averci dato la possibilità di intitolare una sala del museo di palazzo Doebbing al nostro caro amico Domenico, che con affetto porteremo sempre nei nostri cuori".
Affetto e cordoglio è stato espresso anche dallo staff del museo, a partire dal direttore Pietro Lateano. "Un momento solenne per commemorare la vita di un giovane straordinario, il cui spirito luminoso continuerà a risplendere nei nostri ricordi. La sala Domenico Antinori è oggi molto più di un luogo fisico. È un tributo alla preziosa eredità che Domenico ha lasciato a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Possa il suo ricordo continuare a illuminare il nostro cammino e a nutrire la nostra passione per l'arte e la cultura".
Domenico trascorreva la sua quotidianità tra Sutri e Trevignano. Se nel borgo viterbese lavorava, in quello sul lago di Bracciano viveva. Lì a luglio gli è stato intitolata il campo di calcio a cinque nell'impianto sportivo Giulio Morichelli, dove ora è affissa una targa in suo onore.