Lo sguardo penetrante e il volto buono segnato dallo scorrere del tempo e dalla fatica. Ha trascorso una vita intera nei campi, a lavorare la terra, Domenico Borchio, l'88enne di Valentano morto dopo essere precipitato in un pozzo di dieci metri.

In paese, dove è nato e dove ha sempre vissuto, lo conoscevano tutti. C'è chi lo ricorda al centro anziani, dove si recava spesso a trascorrere il tempo, e chi con la coppola in testa che indossava sempre. Aveva scelto di non sposarsi e non aveva figli. Ma è stato circondato dall'amore delle tre sorelle, una delle quali morta tempo fa, e dei nipoti e dall'affetto di una intera comunità.

La sua tragica morte ha colpito e addolorato tutti. Nella tarda mattinata del 25 agosto l'88enne è precipitato in un pozzo profondo dieci metri in un terreno sulla Castrense a tre chilometri dal centro abitato di Valentano. I primi ad arrivare sul posto sono stati i sanitari del 118 che hanno subito richiesto l'intervento dei vigili del fuoco, entrati in azione intorno alle 12,45, sia con la squadra del distaccamento di Gradoli che con il nucleo Saf specializzato anche nelle operazioni in profondità.

Borchio non ha mai risposto alle sollecitazioni dei soccorritori. E, una volta raggiunto e recuperato, operazioni estremamente delicate, è stato constatato quello che si è temuto sin dall'inizio: l'88enne è stato trovato privo di vita a dieci metri di profondità e in un metro e mezzo di acqua. Potrebbe essere morto sul colpo, in seguito ai traumi riportati nella caduta.

Alle 16 di domani, venerdì 26 agosto, l'addio. I funerali si terranno nel santuario Madonna della Salute a Valentano.